Coronavirus: redditi e posti di lavoro – il PS esige una rapida attuazione del suo piano a tre pilastri

Il PS Svizzero sostiene le misure adottate dalle autorità per limitare il più possibile la diffusione del virus. Le misure di politica economica annunciate dal Consiglio federale sono un passo nella giusta direzione, ma devono essere ampliate e attuate al più presto. Per il PS, la garanzia di salari e posti di lavoro deve essere la priorità assoluta. Le piccole imprese e le lavoratrici e i lavoratori indipendenti non devono essere dimenticati.

Le misure annunciate finora per alleviare l’emergenza economica sono un passo nella giusta direzione. La sicurezza sul posto di lavoro e il pagamento dei salari sono le priorità assolute del PS. Ciò vale anche per le circa 50’000 piccole imprese (da 10 a 50 dipendenti, per un totale di quasi un milione di persone) e per le 530’000 micro-imprese con meno di 10 dipendenti (per un totale di 1,16 milioni di persone), nonché per le centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori indipendenti che si aspettano risposte immediate dal Consiglio federale sulle misure specifiche che li riguardano. Il Consiglio federale ha annunciato un fondo d’emergenza di un miliardo di franchi per le misure di sostegno. Questo fondo deve ora essere attivato per proteggere centinaia di migliaia di imprese e di lavoratrici e lavoratori indipendenti dal fallimento senza che venga loro attribuita nessuna responsabilità, e con lo scopo di stabilizzare l’economia nazionale.

La settimana scorsa il PS Svizzero ha presentato un pacchetto di misure da attivare senza indugio per far fronte alle sfide economiche e sanitarie. Questo piano deve essere attuato senza ritardi. Il pacchetto di misure si articola in tre pilastri: agevolazione dell’accesso alla riduzione dell’orario di lavoro, estensione del lavoro ridotto ai contratti di lavoro temporaneo e sostegno finanziario diretto alle piccole imprese (fino a 50 dipendenti) e alle/agli indipendenti che subiscono un calo di fatturato a causa di questa situazione eccezionale. In secondo luogo, la Confederazione e i Cantoni devono assumersi i costi supplementari del sistema sanitario, in modo che tali costi non si ripercuotano sugli assicurati. In terzo luogo, occorre ora preparare un programma di stimolo economico e di ripresa per rilanciare l’economia non appena la situazione di emergenza sarà superata.

Il PS Svizzera ribadisce e chiarisce ancora una volta le misure d’emergenza che devono essere adottate senza indugio:

  1. Il lavoro ridotto dovrà essere esteso il più possibile – alle/ai dipendenti temporanei, alle lavoratrici e ai lavoratori interinali, alle lavoratrici e ai lavoratori di guardia, ai proprietari di piccole medie imprese, ecc. In linea di principio, questa misura dovrebbe essere messa a disposizione di tutte le persone soggette all’assicurazione contro la disoccupazione. Tuttavia, per le persone non soggette alla legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (LADI), deve essere coperto almeno l’80% delle perdite di reddito e di guadagno, passate e future, dovute alle misure adottate per combattere la crisi del coronavirus. I cantoni dovranno aumentare immediatamente le loro offerte per poter elaborare le richieste di lavoro ridotto in modo rapido ed efficiente. È imperativo che le procedure siano accelerate.
  2. Per coloro che non hanno diritto alle prestazioni previste dalla LADI: per le persone che non possono beneficiare dell’assicurazione contro la disoccupazione e del sostegno alle singole aziende (parrucchieri, fisioterapisti, fioristi), e che non possono essere aiutati tramite prestiti, lavoro ridotto o tramite la LADI, le indennità di perdita di guadagno (IPG) dovranno diventare lo strumento principale per attenuare gli effetti della crisi. Anche le lavoratrici e i lavoratori indipendenti sono legati alle IPG attraverso l’AVS, il che significa che la gestione amministrativa degli aiuti sarà ancora più efficace attraverso questo canale. Dovrà anche essere possibile utilizzare il tradizionale congedo parentale come “congedo parentale di crisi”, quando i genitori devono rimanere a casa per badare ai loro figli in assenza di malattia. Il fondo d’emergenza di 1 miliardo di franchi promesso dal consigliere federale Parmelin può essere utilizzato per il finanziamento supplementare delle IPG.
  3. Aiuto in materia di liquidità e pagamenti non rimborsabili alle piccole e micro-imprese: per le persone fisiche, le/gli indipendenti o le piccole imprese, la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) deve fornire immediatamente e senza oneri burocratici un ulteriore aiuto in materia di liquidità e prestiti per coprire, d’intesa con i cantoni, almeno una parte della perdita di reddito e di guadagno non assicurato, senza attribuzione di responsabilità o di colpe. L’urgenza di queste misure è stata confermata dagli esperti di politica economica di tutte le parti e ribadita in una lettera alla SECO, scritta su iniziativa della consigliera nazionale del PS Jacqueline Badran e co-firmata da rappresentanti dell’UDC, del PLR e del PPD.

Il pacchetto di 10 miliardi annunciato dal Consiglio federale non sarà sufficiente. La gestione della crisi richiederà risorse molto maggiori e il Consiglio federale ne è consapevole. Ha promesso che ora saranno attivate tutte le risorse necessarie per proteggere la salute delle persone e per attutire il più possibile le gravi conseguenze economiche della crisi.

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