Il Consiglio federale con il suo no all’iniziativa popolare «Per una Posta forte» rinuncia a rafforzare il servizio pubblico in Svizzera. Una rete di uffici postali estesa in tutto il paese anche nelle regioni periferiche viene assicurata solo a fronte di un ancoraggio dei rispettivi principi all’interno della Costituzione federale. Solamente con l’iniziativa popolare si garantisce che del personale altamente qualificato eroghi delle prestazioni postali per tutti gli abitanti anche in futuro. E solo la proposta per l’iniziativa popolare assicura che la Posta pubblica possa gestire una banca postale in grado di offrire dei servizi finanziari vantaggiosi in tutto il paese per i cittadini e le imprese di dimensioni medio-piccole.
Con il suo no il Consiglio federale non si prodiga a favore del servizio pubblico. Incoraggia i soggetti privati interessati in primis Economiesuisse a intensificare i propri sforzi volti alla privatizzazione della Posta Svizzera e alla liberalizzazione del mercato postale. La battuta d’arresto alla liberalizzazione della Posta deliberata di recente dal Parlamento non basta. Economiesuisse e le politiche e i politici collegati hanno già annunciato più volte di voler continuare a portare avanti la liberalizzazione postale. In questa situazione ci si sarebbe aspettati una chiara presa di posizione del Consiglio federale a favore del servizio pubblico.
syndicom si prepara in modo più deciso alle deliberazioni parlamentari sulla sua iniziativa e alla consultazione popolare. È convinto che la maggioranza delle svizzere e degli svizzeri vuole avere una Posta pubblica forte e con un personale di qualità che lavori in tutto il paese alle stesse condizioni. Il grande successo della raccolta delle firme le oltre 100000 firme necessarie sono state raccolte a tempo di record è un chiaro segnale che l’ancoraggio di una Posta forte all’interno della Costituzione federale ha delle buone possibilità anche nelle urne.
Berna il 22 giugno 2011