Si è svolta sabato la giornata tematica organizzata dal Partito Socialista e dedicata alla scuola. Diversi interventi e gruppi di lavoro hanno permesso di riflettere sul modo per garantire una scuola di qualità che sia anche presidio di democrazia. La direttrice del DECS Marina Carobbio ha illustrato una serie di progetti in corso che, ha detto, non sono sempre visibili o mediatizzati, ma testimoniano della volontà del DECS di garantire qualità alla scuola e riconoscimento al ruolo di rilevanza strategica dei docenti. Lo Stato, ha osservato Marina Carobbio, non è un’azienda, tanto meno lo è la scuola.
Il direttore dell’Istituto Universitario per la Formazione Professionale Fabio Merlini si è soffermato sulla situazione della società attuale, con una democrazia a rischio e un libertà in difficoltà per l’affermarsi di una “democratura”, con il potere concentrato nelle mani di poche persone. Di fronte a questo la scuola, ha detto Merlini, deve educare il sentimento della partecipazione, costruire la comunità, anche attraverso la percezione del sentimento del limite. Claudia De Gasparo (direttrice della Scuole Medie di Camignolo) e Andrea Lavezzo (direttore delle Scuole Elementari di Chiasso) hanno portato la concretezza dell’azione nel mondo della scuola dell’obbligo. A Camignolo si lavora su un progetto che coinvolge tutte le classi e i docenti per costruire un senso di appartenenza, affrontando in mondo completamente diverso l’approccio alle fragilità sempre più diffuse. A Chiasso c’è una situazione complessa per la presenza di diversi casi di allieve e allievi con situazioni difficili, Andrea Lavezzo ha raccontato le storie di alcuni di loro e le possibili risposte della scuola per evitare una frattura tra questi allievi e la società. Fabio Camponovo del Movimento per la Scuola ha portato la riflessione sul piano della formazione dei docenti e della frammentazione dell’insegnamento, che, ha detto, riprende le logiche della frammentazione della comunicazione nella società. La scuola dovrebbe invece avere la forza di invertire la tendenza. Edoardo Cappelletti della VPOD ha affrontato il tema dalla parte delle attese della categoria dei docenti, sottolineando una necessaria unità di intenti, nonostante nella categoria siano presenti età ed esperienze molto diversificate. Nei gruppi di lavoro sono emerse idee e proposte di diversa natura e forma (dalla struttura dei programmi alla formazione dei docenti al rapporto con le famiglie) per mantenere la scuola nell’ambito della qualità che le è riconosciuta e per far sì che i docenti abbiano il riconoscimento del ruolo che compete loro in un periodo in cui le sollecitazioni e le fragilità sono in costante aumento.