Lo scorso 24 gennaio è apparso un articolo sulla ciclopista nel comparto della stazione di Lugano, a cui è seguita una replica da parte dell’ingegnere Stefano Wagner.
La ciclopista è una delle tante opere previste sul piazzale di Besso, inserita tardivamente in un contesto complesso. Il tratto ciclabile proposto è lungo solo 360 metri, è molto ripido e costituito da una passerella e da un percorso incassato con alti muri. Il costo ipotizzato è di 12 milioni, corrispondenti a ben 33.000 franchi al metro lineare. Un costo altissimo se paragonato con la prospettata ciclopista Paradiso – Melide menzionata da Wagner, il cui costo è di «solo» 13.000.- franchi al metro, quasi tre volte di meno della ciclopista in stazione.
Per molto tempo si è chiesto di inserire la mobilità ciclabile nei progetti previsti in stazione a Lugano e finalmente qualcosa si muove: nel PAL5 si sta cercando di recuperare questa mancanza. È quindi più che benvenuto l’inserimento di una ciclopista in stazione, ma evidentemente va coordinata con quanto succede attorno, se necessario con qualche adattamento.
In Gran Consiglio una minoranza di gran consiglieri, fra i quali la sottoscritta, ha espresso riserve sulla soluzione proposta, perché ad oggi la stazione di Lugano è difficilmente raggiungibile in bicicletta. Non esiste un tracciato sicuro e pianeggiante, percorribile dal parco del Tassino fino a Besso e Massagno. Per concretizzarlo va fatta una progettazione completa e vanno risolti i conflitti con i pedoni della nuova piazza, con le automobili che transiteranno sulla futura via Basilea e quelle che usciranno dall’autosilo, e con le 16 linee di bus che si attesteranno al nodo intermodale. Puntualmente, al posto del costoso tratto di 360 metri, per superare il dislivello di più di 10 metri fra il piazzale di Besso e il parco di via Lucerna, basterebbe un comodo lift: occuperebbe poco spazio sulla piazza e farebbe risparmiare una decina di milioni di franchi. Oltre a ciò, altre opere sul nuovo piazzale di Besso sarebbero da affinare, come ad esempio la pensilina dei bus, pure molto costosa. Il consigliere di Stato Zali ha indicato che i lavori di sistemazione della piazza di Besso sono previsti dal 2031 in avanti. C’è quindi tempo sufficiente per fare delle riflessioni qualitative con gli enti coinvolti.
Valutare i costi per gallerie, strade, canalizzazioni, autosili e ciclopiste è oggettivamente difficile. Non significa però accettare gli inevitabili importanti costi senza valutare alternative sensate. La popolazione e gli utenti della stazione, ostaggi dei cantieri per anni, vogliono vedere alla fine spazi pubblici belli e funzionali e il collega urbanista Wagner potrebbe aiutare i politici in modo costruttivo.
Basterebbe solo più coordinazione e creatività. Come fatto dalla Città per il piazzale ex Scuole e per la funicolare degli Angioli, si può organizzare in tempi brevi un concorso di progettazione che dia una soluzione ordinata e funzionale per l’insieme delle pensiline, per i percorsi pedonali e ciclabili, per l’arredo e gli spazi di sosta, per il verde, per gli interventi di moderazione delle strade, per gli accessi al nodo intermodale e all’autosilo. Il costo di questa procedura potrebbe ampiamente essere coperto da riduzioni intelligenti sugli investimenti. Se – come disse Corbusier, «il destino delle città viene deciso in Municipio», spero che ora il Municipio di Lugano e il suo Consiglio comunale, a loro volta chiamati ad avvallare il progetto, facciano mosse concrete in questa direzione.
Articolo di Cristina Zanini Barzaghi apparso sul Corriere del Ticino del 5 febbraio 2025