Un ammodernamento della fiscalità, in linea con i cambiamenti e le esigenze della società, è necessario e anche noi lo sosteniamo. Per questo abbiamo presentato delle iniziative che il Parlamento potrà votare immediatamente se la riforma fiscale dovesse essere respinta.
Tuttavia, non condividiamo lo sgravio per le persone molto facoltose, soprattutto in un momento in cui il Cantone sta tagliando servizi e prestazioni essenziali. I benefici di questa riforma andranno principalmente a chi ha un reddito superiore al milione di franchi, mentre al ceto medio resteranno in tasca solo 8 franchi al mese. La riduzione dell’1,66% dell’aliquota dell’imposta sul reddito si ripercuoterà sui Comuni con pochi contribuenti facoltosi, costringendoli probabilmente ad aumentare il moltiplicatore comunale.
Le mancate entrate derivanti da questa riforma e dalle precedenti comporteranno tagli alle case anziani, agli istituti per invalidi, alla formazione e agli aiuti alle persone in difficoltà. Questi tagli peseranno sul ceto medio molto più degli 8 franchi risparmiati a livello fiscale.
Insomma, il santo non vale la candela. Lo sgravio alle persone molto facoltose viene giustificato con la possibile fuga di buoni contribuenti e la conseguente riduzione delle entrate fiscali. In realtà, un’emorragia di buoni contribuenti non c’è mai stata e non ci sarà. Guardiamo le statistiche sull’imposta sulla sostanza pubblicate sul sito dell’Amministrazione federale delle contribuzioni.
Questi dati mostrano che il numero di contribuenti con un patrimonio superiore a 5 milioni di franchi è aumentato significativamente in Ticino, passando da 359 a 2.229 casi di tassazione tra il 2003 e il 2020. La crescita più marcata in tutta la Svizzera. L’attrattività di un Cantone non è determinata esclusivamente dalla sua politica fiscale. Il nostro Cantone si distingue per stabilità politica e sociale, strutture scolastiche e universitarie di alto livello, un sistema sanitario accessibile e vicino alle esigenze dei cittadini, un’amministrazione efficiente e facilmente raggiungibile, la vicinanza alle principali vie di comunicazione internazionali, un clima mite, la qualità di vita e l’italiano come lingua ufficiale. Questa riforma fiscale si inserisce in un disegno di sgravi iniziato nel 2017 con la riduzione dell’aliquota sulla sostanza. Sgravi per le persone molto facoltose e per le aziende che complessivamente ammontano a oltre 100 milioni di franchi all’anno. Questo ha fragilizzato le finanze pubbliche e portato Governo e Parlamento a tagli alla spesa pubblica. La promessa fatta ai cittadini dai sostenitori degli sgravi era che tutti sarebbero stati meglio, ma questo non è avvenuto. Molte persone oggi stanno peggio.
Le risorse per le finanze pubbliche sono inoltre necessarie per far fronte alle sfide del futuro, in primis l’invecchiamento della popolazione e i cambiamenti climatici.
Articolo di Ivo Durisch, capogruppo PS, pubblicato sul Corriere del Ticino del 23 maggio 2024