Potresti sgobbare anche tutta la vita. Eppure non riusciresti nemmeno ad avvicinarti alle cifre incredibili che i grandi capitani d’industria percepiscono come salari e come bonus pari a molte centinaia di volte i guadagni dei dipendenti più modesti. Queste cifre sono cresciute paradossalmente anche dopo l’ultima crisi economica proprio quella che ha messo in ginocchio migliaia di economie familiari.
Questa situazione di disparità fra chi possiede e gestisce somme esagerate e chi invece fa sempre più fatica a barcamenarsi fra aumenti degli affitti premi di cassa malati in crescita e precarietà sul posto di lavoro potrà essere sanata se il 24 novembre passerà l’iniziativa 1:12 voluta dai Giovani Socialisti e sostenuta dal PSS.
Proprio a difendere e spiegare la 1:12 è venuto oggi a Bellinzona Cédric Wermuth già presidente dei Giovani Socialisti e uno degli ideatori dell’iniziativa. Oggi consigliere nazionale Wermuth ha parlato di fronte a una nutrita platea di militanti e interessati. Presentato e introdotto da Marina Carobbio Guscetti Wermuth ha spiegato come le preoccupazioni per una rivoluzione nell’economia svizzera siano ingiustificate. Infatti la stragrande maggioranza delle aziende elvetiche si attesta su rapporti modesti ed equi. Le degenerazioni riguardano solo le grandi multinazionali nelle quali i compensi per i supermanager possono superare molti milioni all’anno. Tutti soldi che però non creano né ricchezza né lavoro nel nostro Paese perché vengono poi portati nei paradisi fiscali e usati per speculazioni in Borsa. Mentre se fossero distribuiti più equamente potrebbero migliorare le condizioni economiche di tutti gli altri dipendenti ed essere reinvestiti in ricerca e sviluppo. Wermuth ha pure richiamato la necessità del primato della politica sull’economia senza il quale si corre il rischio che un’azienda diventi più potente e influente del Parlamento.
Dopo Wermuth ha preso la parola Amalia Mirante economista dell’USI che ha affrontato il tema dal punto di vista degli economisti. Mirante ha sottolineato la disputa fra la teoria dominante quella del libero mercato e quella secondo la quale l’economia dev’essere al servizio dell’individuo e quindi deve anche essere sottoposta a dei vincoli. Le iniziative come la 1:12 e quella sul salario minimo sono dunque l’occasione per riportare la questione della redistribuzione della ricchezza nell’ambito della riflessione nell’accademia.
Saverio Lurati ha poi sottolineato come i compensi esagerati siano ingiustificati rispetto alla loro reale necessità per la prosperità delle imprese. Wermuth ha aggiunto che l’iniziativa trova un’ulteriore giustificazione nello scollamento fra il merito e il guadagno: negli ultimi 20 anni non sono certo i "migliori" coloro che hanno goduto dei maggiori privilegi. E dunque ci troviamo in una situazione quasi feudale.
Alla presentazione di Wermuth ha poi fatto seguito lo spazio del dibattito e delle domande che vertevano sui finanziamenti dei contrari all’iniziativa sulle ricerche a livello universitario sul successo dell’azione dei Giovani Socialisti nel lanciare l’iniziativa sull’efficacia dei social network nella comunicazione sulla tematizzazione dei salari femminili