Cassa malati: l’idea leghista è uno spreco di risorse


L’iniziativa della Lega che propone la deducibilità integrale dei premi di cassa malati si presenta come una misura a favore di tutti. Ma a un’analisi attenta emerge una realtà ben diversa: il vantaggio fiscale è concentrato sulle fasce di reddito più alte, mentre i redditi medio-bassi ne trarrebbero benefici nulli o minimi.

Il motivo è chiaro: più alto è il reddito, più elevata è l’aliquota marginale d’imposta, e quindi maggiore è il risparmio ottenuto dalla deduzione. Ma non solo, della deducibilità integrale, rispetto allo stato attuale, beneficerebbero unicamente coloro che non perce piscono sussidi e che hanno prestazioni complementari elevate. Basti pensare che una coppia senza figli con un reddito imponibile di 250.000 franchi potrebbe risparmiare fino a 1.800 franchi all’anno. Lo stesso vale per una coppia con due figli e un reddito di 250.000 franchi, che vedrebbe ridursi le imposte di circa 1.760 franchi.

Al contrario, per una famiglia con due figli e un reddito di 117.000 franchi, il risparmio scenderebbe drasticamente a 291 franchi. E se il reddito familiare si ferma a 100.000 franchi, il beneficio fiscale scompare del tutto.

Ancora più evidente è la sproporzione quando si considerano i redditi medi e bassi. Una coppia senza figli con 54.000 franchi di reddito non vedrebbe alcuna riduzione d’imposta, mentre una persona sola con 40.000 franchi risparmierebbe al massimo 100 franchi.

In altre parole: chi ha meno riceve poco o nulla; chi ha di più riceve di più. E proprio le fasce più elevate, già avvantaggiate da precedenti sgravi fiscali – come quelli sulla sostanza o sull’aliquota massima dell’imposta sul reddito – finirebbero ancora una volta per beneficiare in misura maggiore di una misura presentata come «a vantaggio di tutti».

Le deduzioni fiscali non funzionano, è profondamente sbagliato, ingiusto e poco trasparente. Al contrario dei sussidi non aiutano chi ha bisogno, ma chi non ha per nulla bisogno.

È uno spreco di risorse, una misura tutt’altro che equa, che amplia il divario, già crescente, tra i contribuenti.

E mentre i redditi alti accumulano benefici, le finanze pubbliche si indeboliscono senza produrre aiuti concreti: si stimano 99 milioni di franchi in minori entrate fiscali, di cui 55 milioni a carico del Cantone e 44 milioni dei Comuni.

Questo ulteriore colpo inutile e inefficace arriva in un momento in cui il Cantone è già costretto a tagliare servizi essenziali.

Paradossalmente, per finanziare gli sgravi ai più ricchi, si rischia di vedersi tagliare i sussidi per i premi di cassa malati, peggiorando le condizioni di chi già oggi fatica a pagarli.

Al contrario, i sussidi diretti sono uno strumento equo e trasparente, calibrati sul bisogno e visibili nei conti pubblici. La via della deduzione integrale è quindi un’illusione per molti e un privilegio per pochi.

Ivo Durisch, capogruppo PS in GC, apparso il 2 settembre sul Corriere del Ticino

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