Caso Lisa Bosia: le ragioni umanitarie vanno prese in considerazione

Il Partito Socialista auspica che il Pubblico ministero accolga le motivazioni umanitarie nel riesame del caso che coinvolge la deputata PS al Gran Consiglio Lisa Bosia Mirra, e per cui ha emanato un Decreto d’accusa. Nel caso in cui quest’ultimo dovesse essere confermato, il PS ritiene opportuno che l’emergenza dei profughi – la quale va affrontata e risolta soprattutto sul piano politico – faccia l’oggetto di una profonda discussione pubblica oltre a quella prettamente giudiziaria.

Il Partito Socialista prende atto del Decreto d’accusa emanato dal Ministero pubblico nei confronti della deputata PS al Gran Consiglio Lisa Bosia Mirra ed evidenzia come lo stesso non equivalga a una condanna, soprattutto nel caso in cui venga impugnato, così come Lisa Bosia Mirra e i suoi legali hanno già affermato di voler fare.

Il PS auspica che nel riesame del caso, conseguente l’opposizione al Decreto d’accusa, il Pubblico Ministero accolga il memoriale di difesa, le prove e le testimonianze che motivano le ragioni umanitarie che hanno portato Lisa Bosia Mirra a commettere gli atti che le sono imputati. Prove e testimonianze – di cui, ad oggi, il Procuratore pubblico non ha tenuto conto –  raccolte soprattutto durante l’emergenza umanitaria venutasi a creare in Ticino e a Como nell’estate dell’anno scorso. Una situazione diventata allarmante ad agosto 2016 di cui una delegazione del Partito Socialista è stata testimone.

Nel caso di un’eventuale conferma del Decreto d’accusa, il PS ritiene opportuno che il caso giunga in Pretura affinché un giudice valuti i fatti alla luce dell’insieme delle motivazioni umanitarie e del dramma che colpisce milioni di persone che fuggono da guerre e da una povertà estrema, così come denunciato da più organizzazioni umanitarie tra cui Amnesty International.

Il Partito Socialista esprime il suo sostegno a Lisa Bosia Mirra, evidenziando come i fatti che le sono imputati non disonorano la sua persona, e confida pienamente nella giustizia i cui differenti gradi di giudizio garantiscono un corretto giudizio. In questo senso va ricordato il caso del pastore Guido Rivoir che nel 1974 fu assolto per ragioni umanitarie dal processo in cui era stato imputato per aver fatto entrare illegalmente in Svizzera 400 profughi che fuggivano dal sanguinario regime dittatoriale di Pinochet.

Oltre al fatto prettamente giudiziario che coinvolge la deputata PS al Gran Consiglio, s’impone l’emergenza umanitaria dei profughi, molti dei quali minorenni non accompagnati. Una situazione insostenibile che preoccupa il Partito Socialista, di cui si tornerà a discutere nel corso di un eventuale dibattimento, che esige di essere affrontata e risolta dal punto di vista politico.

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