Caso ‘Argo 1’: il dossier non è chiuso

Una nuova, ulteriore, notizia è emersa riguardo al caso ‘Argo 1’. Si tratta della e-mail, ricevuta dal coordinatore della Sottocommissione vigilanza Alex Farinelli, riguardo alla volontà del Capo ufficio dell’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento Renato Scheurer di ritrattare alcune sue dichiarazioni rilasciate alla Sottocommissione. Si tratta di un grave errore, certo, poiché Alex Farinelli avrebbe dovuto condividere questa importante comunicazione con gli altri membri che ne fanno parte.

Questo fatto non deve però distogliere l’attenzione dai fatti gravi e dalle conclusioni sia del rapporto del Controllo cantonale delle finanze sia della Sottocommissione vigilanza. Queste questioni vanno affrontate e chiarite. Nel caso ‘Argo 1’ è stata violata a più riprese la Legge sulle commesse pubbliche. Il mandato è stato affidato a ‘Argo 1’ in assenza della delega del Consiglio di Stato, non è stato pubblicato e non ha fatto l’oggetto di un concorso pubblico.
La giustificazione legata all’urgenza, riguardo alla scelta di ‘Argo 1’, non può essere accettata per un mandato che si è protratto su tre anni. Vi è anche una lacuna riguardo alle basi legali, assenti, legata al pagamento delle prestazioni fornite dall’agenzia di sicurezza. Rimane aperto il quesito sul perché si sia scelta un’agenzia di sicurezza – ‘Argo 1’’ – che non disponeva, quando è stata selezionata, degli effettivi necessari. Una scelta che ha implicato un alto rischio per il Cantone, in un settore così delicato: il rischio di perdere delle strutture di accoglienza e un danno, così come è stato il caso, per l’immagine del Cantone. Problematico rimane il fatto che ci fosse la consapevolezza di un problema nel 2015, di assenza della delega e delle basi legali relative al mandato a ‘Argo 1’, così come affermato dal Capoufficio Renato Scheurer: una dichiarazione supportata da altre versioni e dal rapporto del Controllo cantonale delle finanze.

Rimangono anche aperte le ipotesi di reato, sollevate dalla Procura riguardo a ‘Argo 1’: l’inchiesta penale non è terminata, l’ipotesi di pagamento non dichiarato delle ore supplementari e aperta ed è possibile anche un’ipotesi di caporalato.

La Commissione della gestione, che ha ricevuto il rapporto dalla Sottocommissione vigilanza, incontrerà il Consiglio di Stato, in principio il prossimo 4 luglio. La Presidente, la deputata socialista Pelin Kandemir Bordoli, ha affermato che in seguito all’incontro col Consiglio di Stato occorrerà valutare come procedere: “con ulteriori approfondimenti o audizioni e evidentemente anche con gli strumenti: la Commissione parlamentare d’inchiesta è una delle ipotesi al vaglio insieme ad altre modalità per procedere agli approfondimenti”. Una di queste modalità è l’apertura di un’inchiesta amministrativa.

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