Bancastato: un chiarimento politico si impone

La notizia dell’acquisizione di una banca privata da parte di Bancastato con l’avallo del Consiglio di Stato pone un problema politico che merita un immediato chiarimento da parte del Governo.

Con un suo messaggio del settembre 2008 tutt’ora pendente il Consiglio di Stato chiede infatti al Gran Consiglio di modificare l’art. 14 della legge sulla banca per esplicitare meglio la facoltà di quest’ultima di acquisire partecipazioni a istituti esterni. Il dossier è rimasto fermo in Parlamento per anni perché fino ad ora non vi era una maggioranza pronta sostenerlo. Espressamente richiesto dalla Commissione della gestione il Governo si era recentemente anche rifiutato di ritirarlo mantenendo la sua proposta. Ora a poche settimane di distanza da quel mancato ritiro esso avalla la decisione unilaterale della banca di procedere ad un’acquisizione di fatto superando le richieste del messaggio.

Il PS ritiene questo modo di agire come minimo poco coerente e pasticciato e chiede in un’interpellanza urgente un chiarimento dinanzi al Gran Consiglio.

Il PS ricorda che sul tema delle partecipazioni esterne da parte di Bancastato esso si è sempre pronunciato in modo negativo ritenendo che l’istituto possa gestire internamente la gestione patrimoniale (private banking) come del resto sta già facendo e reclamizzando da tempo. Esso osserva pure come il messaggio attualmente pendente ponga anche il problema non risolto dell’astensione o meno alle partecipate della garanzia dello Stato.

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