Il Municipio non può dire che Bellinzona dispone di “sufficienti e qualitativamente adeguati servizi di sostegno alle famiglie, in particolare con riferimento anche al tema della conciliabilità con il mondo del lavoro”, come ha fatto lunedì scorso rispondendo alla mia interpellanza intitolata ‘Posti negli asili nido messi all’asta: chi offre la rata più alta avrà un posto all’asilo nido Drago Mago’.
Se una struttura privata che non beneficia dei sussidi cantonali riesce ad aprire, occupare i suoi posti con rette da capogiro offrendo ai genitori la possibilità di indebitarsi e mettere all’asta gli ultimi posti rimasti, è perché a Bellinzona c’è una drammatica penuria di posti negli asili nido. Lo studio ‘Conciliabilità famiglia e lavoro – Quadriennio 2025-2028’ pubblicato in maggio dal Dipartimento cantonale della sanità e della socialità (Dss) è lapidario: nel Bellinzonese il numero di posti di accudimento negli asili nido corrisponde al 17% dei bambini dell’età di riferimento; nel Mendrisiotto è pari al 35%, nel Luganese al 29%, nel Locarnese al 24%. Non è quindi solo il criterio di attribuzione dei posti adottato dall’asilo nido Drago Mago ad apparire “discutibile”, come riconosciuto dal Municipio, ma anche, scusatemi la franchezza, la mancanza di propositività e di assunzione di responsabilità del Municipio in questo ambito. Lascia basiti la sua incapacità ad ammettere che la situazione è da tempo insostenibile per i neogenitori che devono conciliare l’accudimento dei loro figli sotto i quattro anni e la loro vita professionale. Le giovani famiglie che si stabiliscono nel nostro comune per assumere impieghi qualificati nel settore della biomedicina, per esempio, non dispongono di una rete familiare, dei nonni, che possano dare loro una mano. Ma sono molti anche i genitori del posto che devono fare salti mortali e non sempre trovano soluzioni confacenti.
Malgrado il fabbisogno conclamato che le famiglie della regione sperimentano da anni, malgrado i dati molto chiari pubblicati in maggio dal Dss, il Municipio ha nuovamente conferito un ulteriore mandato di ricerca per approfondire la situazione… Viene da chiedersi che cosa deve succedere perché finalmente le autorità di Bellinzona prendano in mano la situazione e facciano la loro parte per assicurare alla popolazione un servizio che ai nostri giorni dovrebbe essere scontato. A questo proposito, ricordo che da settembre 2023 è pendente in Consiglio comunale la mozione dell’Unità di sinistra che propone la presentazione di un messaggio municipale per lo stanziamento di un credito per la realizzazione di una o più strutture di nidi d’infanzia pubbliche, a prezzi accessibili. A maggior ragione per una città che vuole ergersi a polo faro cantonale dello sviluppo economico e sociale, la politica a favore della conciliabilità dovrebbe essere una priorità per migliorare la qualità di vita e rendere ancora più attrattivi gli impieghi nei settori strategici.
Articolo di Michele Egloff, consigliere comunale PS, apparso il 28 ottobre 2025 su LaRegione