Asili nido, strutture extrascolastiche e famiglie diurne – pilastri della nostra società che vanno sostenute

La situazione che si è venuta a creare a causa della pandemia di Covid-19 ha un forte impatto sugli asili nido, sulle strutture extrascolastiche e sulle famiglie diurne. La situazione varia a dipendenza del Cantone. In Ticino, le strutture d’accoglienza per la prima infanzia rimangono aperte, ma solo per i figli delle persone che lavorano in quelle professioni ritenute indispensabili: personale infermieristico, di cura, medici, ma anche di logistica e di vendita di beni di prima necessità. Il Cantone ha raccomandato alle strutture di accoglienza ed extrascolastiche e alle famiglie diurne di non fatturare la retta alle famiglie che non portano i figli.

Al momento si stima che delle 3’000 famiglie che di regola fanno capo a un asilo nido per i loro figli, siano rimaste 200 che ancora ne usufruiscono. Seguendo le raccomandazioni del Cantone, si stima che le strutture avranno un ammanco d’incasso del circa 90%. D’altra parte, le strutture possono chiedere il lavoro ridotto per il personale, che corrisponde a una copertura del 80% del salario. Il Cantone, dal canto suo, prevede di continuare a versare il sussidio, che – in tempi “normali” – copre il 50% dei salari, ma che in questa situazione straordinaria potrà essere usato dalle strutture per pagare altri costi fissi quali, ad esempio, l’affitto. Possibilmente potrà anche essere utilizzato per completare i salari delle proprie dipendenti al 100%

La situazione in Ticino sembra dunque essere meno drammatica che in altri Cantoni, dove si teme la chiusura di molte di queste strutture.

Vista l’importanza strategica della rete di accoglienza per la prima infanzia ed extrascolastica e delle famiglie diurne per la società tutta, sia in questo momento che in previsione di un rilancio dell’economia, considerati i salari bassi del personale qualificato impiegato e la crisi economica che coinvolgerà molte famiglie, chiediamo al Consiglio di Stato di osservare con attenzione la situazione in questo ambito.

Inoltre, chiediamo al Consiglio di Stato di

  • emanare delle disposizioni chiare alle strutture di non fatturare le rette alle famiglie che a causa del Coronavirus non ne fanno capo;
  • garantire a tutto il personale che lavora e alle famiglie diurne il reddito completo, al 100%, per la tutta la durata della crisi Coronavirus;
  • garantire, attraverso un contributo straordinario laddove necessario, sufficienti mezzi alle strutture per adempiere alle richieste sopra, di modo che esse possano continuare la loro attività anche in futuro.
  • vista l’urgenza della situazione, di approvare un decreto esecutivo ad hoc.

Per il Gruppo PS: Gina La Mantia

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