Appaltare la salute ai privati? No grazie!

Poi dice “meno Stato”. Ed eccola all’opera questa filosofia. Sulla pelle dei malati.

Genolier appalta a una ditta privata presente sul mercato solo da pochi mesi i servizi di anestesia: glielo ha concesso dapprima il DSS di Paolo Beltraminelli e poi il Consiglio di Stato. Genolier lo ricordiamo che intasca fior di milioni dallo Stato. Genolier alla quale la proposta di pianificazione ospedaliera di Beltraminelli vuole esternalizzare i servizi di base come la ginecologia. Genolier che dunque adesso esternalizza a propria volta un servizio fondamentale per la sanità uno dei più delicati e critici perché tocca la dimensione del dolore fisico.

A noi questa mossa puzza molto. E puzza di tentativo di creare un precedente per iniziare quella tattica del salame già vista all’opera in molti altri settori: una fetta alla volta si cede un po’ qua un po’ là poi ancora un pochino e alla fine tutto il servizio pubblico scompare ridotto a uno spezzatino di società private fra le quali diventa impossibile orientarsi. Società che fanno quel che vogliono e che soprattutto hanno uno e un solo scopo. E certo non è il benessere dei malati bensì il proprio profitto.

Chi controllerà queste società? E lo Stato cioè la collettività cioè tutti noi dovremmo scucire decine di milioni per consentire a questi privati di lucrare sulla pelle di chi soffre? Per poi dover fare i salti mortali quando si tratta di approvare i preventivi dello Stato e trovarci costretti a tagliare servizi fondamentali in altri settori?

Questi sono i risultati del dogma secondo il quale il libero mercato e la concorrenza spietata sono la soluzione. Un dogma sostenuto ormai da tutti i partiti tranne il PS: dal PPD alla Lega non ce n’è più uno che abbia un’anima sociale.

Vi piace questo sistema? Teneteveli e votateli. Ma se volete un’alternativa allora c’è solo il Partito Socialista.

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