Aiuti per casi di rigore: buone notizie da Berna, ora tocca al Canton Ticino agire

Il PS Ticino saluta positivamente la decisione del Consiglio federale di voler introdurre ulteriori aiuti per le imprese in difficoltà a causa del coronavirus. Ora auspichiamo dal Consiglio di Stato ticinese una risposta favorevole alla consultazione e un’implementazione rapida degli aiuti, pagati per metà dalla Confederazione. Il comunicato stampa:

La seconda ondata di coronavirus sta mettendo in grave difficoltà molte aziende, in particolare quelle attive nella filiera dell’organizzazione di eventi, operatori del settore dei viaggi e aziende turistiche. Il Partito Socialista Ticino accoglie quindi con piacere la decisione del Consiglio federale, presa il 4 novembre 2020 dopo lunghi tentennamenti, di voler finalmente agire con rapidità in materia di aiuti per i casi di rigore concernenti le imprese in gravi difficoltà economica a causa dell’epidemia di COVID-19. Il sostegno finanziario della Confederazione dovrebbe ammontare al 50 per cento delle spese sostenute dai Cantoni per i casi di rigore e l’ordinanza dovrebbe entrare in vigore già il 1 dicembre 2020.

Ora però i Cantoni devono agire: il Consiglio federale ha infatti avviato una procedura di consultazione urgente inerente all’ordinanza sui provvedimenti per i casi di rigore, disciplinando così i dettagli per il sostegno ai programmi cantonali da parte della Confederazione. Come PS Ticino invitiamo il Consiglio di Stato a rispondere positivamente a questa consultazione ed assumersi la propria responsabilità per aiutare le imprese in difficoltà, così da scongiurare numerosi fallimenti e un’ondata di licenziamenti. In tal senso il PS Ticino, con prima firmataria la copresidente Laura Riget, ha presentato un’interrogazione al Consiglio di Stato che chiede come intende rispondere a tale consultazione e come intende definire i requisiti minimi per concedere gli aiuti per i casi di rigore. Infine l’interrogazione si sofferma sugli strumenti e la loro somma che il Consiglio di Stato intende utilizzare per concedere i crediti (fideiussioni, garanzie, mutui), che ricordiamo saranno coperti nella misura del 50% dalla Confederazione e in particolare se intende utilizzare contributi a fondo perduto. Come PS riteniamo infatti che, proprio a salvaguardia dei posti di lavoro, per evitare fallimenti e licenziamenti, anche lo strumento dei contributi a fondo perduto sia necessario e auspichiamo che il Consiglio di Stato risponda rapidamente ai quesiti da noi posti.

Laura Riget e Fabrizio Sirica, copresidenti PS Ticino
Ivo Durisch, capogruppo

Beitrag teilen:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Animation laden...Animation laden...Animation laden...

Newsfeed