Di Mrs Thatcher e di premi LAMal…

Nella seduta di dicembre il Gran Consiglio ha approvato la proposta della destra per la modifica dell’art. 32 della Legge tributaria: in concreto viene introdotta una nuova deduzione fiscale, per un importo di chf 1’200 annui, sui premi di cassa malattia dei figli a carico.

I relatori della maggioranza hanno elencato in aula una serie di categorie di reddito e relativo risparmio fiscale, da cui emergeva chiaramente che il vantaggio economico per i contribuenti più facoltosi sarebbe maggiore rispetto ai contribuenti di classe media.

Durante il dibattito mi pare anche di aver sentito citare sia Margaret Thatcher, primo ministro britannico negli anni 80 (colei che – come ben ci ricorda il grande regista Ken Loach – aveva sdoganato l’idea che i poveri sono sempre colpevoli della propria condizione), sia la Costituzione federale svizzera.

L’art. 127 di quest’ultima, al cpv 2, ci ricorda la necessità di osservare il principio dell’imposizione secondo la capacità economica, che è alla base della fiscalità progressiva: chi ha redditi e patrimoni più elevati contribuisce al finanziamento dei bisogni della collettività in modo più che proporzionale rispetto a chi dispone di redditi e patrimoni meno elevati, come la classe media. Principio sacrosanto, per far sì che coloro i quali hanno avuto fortuna economica (spesso anche con pieno merito, riconosciamolo!), sentano come giusto il fatto di rendere qualcosa alla collettività, quella collettività che ha fissato regole del gioco aperte e favorevoli a libertà d’idee, d’azione e d’impresa che ha consentito loro il successo economico.

Varie forme di deduzione fiscale, salvo quelle legittimissime relative alle spese di conseguimento del reddito, avversano invece il principio contributivo secondo la capacità economica, perché le deduzioni portano sempre i vantaggi maggiori alle parti di reddito elevate. Le deduzioni fiscali diventano un furbesco strumento contro il principio della fiscalità secondo la capacità economica, spesso mascherato con presunte buone intenzioni, come in questo caso.

La signora Thatcher vide la burrascosa fine della propria gloriosa carriera politica quando propose una Poll Tax: un’imposta uguale, in valore assoluto, per ogni individuo, senza badare alla situazione patrimoniale e di reddito. Troppo, anche per i suoi Conservatori, che la fecero dimettere.

Ora ci viene proposta una deduzione per premi di cassa malattia che non si limiterebbe a parificare tutti, come voleva fare la citata proposta thatcheriana, bensì addirittura diverrebbe un’imposta degressiva de facto: gli altissimi redditi godrebbero di riduzioni sui premi LAMal – in forma di risparmio fiscale – molto maggiori rispetto alla classe media, che fatica a pagarli e per poco non ha diritto ai sussidi Ripam. Nella nostra visione socialdemocratica della società, una proposta come quella votata dal Gran Consiglio che punta a premi netti più bassi per i più abbienti e premi più alti per la classe media è cosa… assai bruttina, è una soglia da non superare, da qui il referendum contro la misura, ed il lancio parallelo di un’iniziativa che prevede interventi di sostegno ben più utili e mirati. Auguro a lettrici e lettori un felice nuovo anno appena iniziato, con il modesto invito a sottoscrivere referendum ed iniziativa in questo periodo di raccolta firme.

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