Paradossi fiscosociali

Premi proporzionali al reddito. Però al contrario: più il reddito aumenta e meno costano i premi di cassa malati. Questa la ricetta di Plr, Lega, Udc e Centro con l’iniziativa parlamentare che propone maggiori deduzioni fiscali per i premi dei figli minorenni.

Un’idea quest’ultima che a prima vista pare pure simpatica certo: chi non vorrebbe poter aumentare la somma deducibile dalle imposte? Ma facciamo due calcoli. Una famiglia con due figli con un reddito lordo annuo di fr. 100’000 potrebbe beneficiare di una riduzione d’imposta di circa fr. 60 all’anno, mentre un’altra con un reddito di fr. 500’000 riceverebbe circa fr. 570 all’anno. Ecco perché questa misura permetterebbe alle famiglie con redditi milionari di «pagare» in fin dei conti meno premi di cassa malati di quelle con redditi medi, a cui rimarranno le briciole. Una fattura annua di 5,6 milioni a carico del Cantone e 4,4 milioni a carico dei Comuni, con soldi pubblici usati veramente male.

Per questa ragione, già la settimana prossima, sarà pendente in Gran Consiglio la proposta del Ps di usare la stessa cifra di 10 milioni (senza chiamare alla cassa i Comuni) per un sostegno mirato a chi è escluso di non molto dalle soglie del sistema di riduzione dei premi. In breve, la proposta è quella di aumentare la fascia di coloro che potranno beneficiare di un sussidio. Calcolando anche l’aumento normalmente previsto dal sistema, in totale 3’000 economie domestiche supplementari potrebbero beneficiare di una riduzione dei premi di cassa malati nel 2023. Cittadini e cittadine che andranno informate se del caso di questo diritto.

Secondo i calcoli del Consiglio di Stato, una famiglia con due figli e con un reddito disponibile annuo di fr. 103’000 e che oggi è esclusa dai sussidi, potrà beneficiare di una riduzione dei premi di cassa malati di fr. 1’355 all’anno.

Certo, la parola sussidio è diventata molto meno simpatica che la parola sgravio fiscale, effetto di una narrativa ideologica ormai dominante, ma rimane il metodo più semplice, efficace ed efficiente per raggiungere l’obiettivo di sostenere in questo caso il ceto medio, con riduzioni dei premi sostanziali e mirate. E non buttare via i soldi pubblici dalla finestra con misure a innaffiatoio.

Inoltre, questa proposta non dimentica le persone sole e le coppie senza figli. Le categorie che lo studio della Supsi, commissionato dal Consiglio di Stato, identifica come coloro a cui pesano di più sul budget i premi di cassa malati.

L’aumento medio dei premi del 9,2% è un fastidio per tutti, ma per alcuni di noi sono soldi indispensabili che mancheranno per arrivare alla fine del mese.

Articolo di Danilo Forini apparso su La Regione il 16 novembre

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