Il valore per il Ticino dell’alleanza rosso-verde

Il Ticino ha salari di 1.000 franchi più bassi della mediana Svizzera, il numero di anziani poveri in Ticino è del 30% contro il 6% di Basilea, paghiamo i premi di cassa malati tra i più alti di tutta la Svizzera con un più 9,2% quest’anno, ci sono regioni come il Mendrisiotto con i più alti tassi di inquinamento atmosferico di tutta la Svizzera, con gravi conseguenze per la salute delle persone che ci vivono, a cominciare dai bambini. I temi da affrontare sono dunque chiari, perlomeno per chi, come i socialisti, è convinto che bisogna battersi per gli interessi di tutte e tutti coloro che non hanno forti lobby a rappresentarli, dai lavoratori ai piccoli indipendenti, dai disoccupati alle piccole aziende socialmente e ambientalmente virtuose, dalle donne agli anziani, ai poveri, agli emarginati, per tutti coloro insomma che faticano ad arrivare alla fine del mese o a veder riconosciuti il proprio valore e la propria dignità; ma bisogna battersi anche a favore dei territori e per la qualità dell’ambiente, perché un’ecologia senza impronta sociale è un nonsenso, così come è vero il contrario: far finta di nulla non salverà la nostra qualità di vita, né sul corto, né sul medio, né tantomeno sul lungo termine. Non si tratta di catastrofismo, semplicemente i segnali sono più che chiari e ci impongono di cambiare, ma possiamo affrontare questa sfida di cambiamento in maniera costruttiva e condivisa!

Per questo i temi citati dovranno essere nell’agenda di chi, come socialisti, ci rappresenterà in Governo, perché il Ticino, con tutte le urgenze e difficoltà che sta vivendo, non si può permettere la banalizzazione della discussione. Una prima storica scelta il Partito socialista l’ha già fatta, una scelta approvata praticamente all’unanimità alla Conferenza cantonale del 7 settembre, grazie alla quale abbiamo creato un’area più forte, incisiva e ricca in virtù dell’alleanza con i Verdi, una scelta che ci rende più competitivi, una scelta che ci consentirà di avere più voce in Consiglio di Stato. E la nostra voce dovrà essere davvero forte perché, come scritto nella Piattaforma rosso-verde, in Ticino serve un cambiamento sociale, ambientale e culturale. Il nostro Cantone ha bisogno di un riconoscimento diverso del valore del lavoro, ha bisogno di un’economia intelligente e non di rapina, come in troppi casi è oggi, ha bisogno di un servizio pubblico forte che garantisca a tutti e tutte la stessa qualità dei servizi, ha bisogno di un’attenzione e di una cura particolare per il nostro territorio e l’ambiente che in tutti i modi ci stanno dimostrando la loro grande sofferenza. Per questo è importante, come militanti, capire, da chi si candida, come restare in Governo, cosa vogliamo fare nell’Esecutivo cantonale e in che modo intendiamo lavorare per raggiungere gli obiettivi che abbiamo chiaramente presentato nella Piattaforma programmatica. Come ex presidente del Partito socialista, ma anche come semplice militante di lungo corso, so quanto sia importante discutere sulle diverse visioni di azione politica e come sia importante farlo nelle istanze preposte. Il Congresso del 13 novembre prossimo ci permetterà, confrontandoci con serietà e pacatezza, di decidere quale progetto scaturito dalle diverse riflessioni sulla Piattaforma rosso-verde consentirà al Ticino di riportare sopra la media svizzera, come meritano le nostre concittadine e i nostri concittadini, i nostri salari, il benessere dei nostri anziani, come avere premi di casse malati e livelli di inquinamento dell’aria per lo meno nella media svizzera, per restare solo ad alcuni tra gli esempi citati sopra!

Al Congresso avremo modo di scegliere democraticamente, assumendoci la responsabilità che abbiamo fatta nostra almeno da 100 anni e cioè quella di fare tutto il possibile, anche nel Governo cantonale, per cambiare le cose che non vanno in questo Paese. Questa volta con più forza anche grazie ad un’area progressista più coesa, forte e incisiva. Per me, ma anche per moltissime e moltissimi altri come me, è questo, e solo questo, il senso e il motivo per cui continuiamo ad essere socialisti.

Articolo di Anna Biscossa, apparso sul Corriere del Ticino il 15 ottobre

Beitrag teilen:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Animation laden...Animation laden...Animation laden...

Newsfeed