Il PS lancerà il referendum contro l’abolizione dell’imposta preventiva

Oggi la lobby delle grandi imprese e delle banche è riuscita ad imporre, per opera della maggioranza di destra in Parlamento l’abolizione senza compensazioni dell’imposta preventiva sugli interessi provenienti da obbligazioni svizzere. Questo rappresenta il lasciapassare della criminalità fiscale per i ricchi svizzeri e stranieri. L’imposta preventiva serve infatti ad impedire il fenomeno dell’evasione fiscale. Per finire sarà la popolazione, con nuove imposte e oneri, a dover coprire l’ammanco creatosi nelle casse dello Stato. Per opporsi a questa ingiustizia, il PS lancerà il referendum.

«La destra è fuori controllo. Nonostante la pandemia non rinuncia al suo piano di ridurre sempre più le imposte per le grandi imprese e i grandi patrimoni», dice il copresidente del PS Cédric Wermuth. «Contemporaneamente si lamenta del continuo aumento dei debiti dovuti alla crisi del coronavirus. Ma non appena si tratta di ottenere dei privilegi fiscali per sé stessa e i suoi “amici” è sempre in prima fila.»

L’abolizione dell’imposta preventiva voluta dalla lobby delle banche e delle grandi imprese è quindi l’espressione di un’arroganza sempre maggiore della maggioranza di destra. «Il PS lotta da anni per una strategia incentrata sul denaro pulito. In seguito alla crisi delle banche si è creato un ampio consenso popolare a questo riguardo» afferma Cédric Wermuth. «La destra incoraggia così la criminalità fiscale. Questa è un sonoro schiaffo ai contribuenti onesti, che saranno gli unici a pagare l’imposta preventiva sul loro conto di risparmio.»

Oltre all’abolizione dell’imposta preventiva il Consiglio federale ha integrato nel progetto la soppressione della tassa di negoziazione sui titoli svizzeri. La tassa di negoziazione compensa il fatto che la compravendita di azioni non è soggetta all’IVA. Nel progetto sull’abolizione della tassa di emissione la destra aveva promesso di non toccare la seconda parte della tassa di bollo, ossia la tassa di negoziazione. Ma ancora prima di arrivare alle urne a febbraio grazie al referendum del PS, la destra ha infranto gli accordi proponendo l’abolizione della tassa di negoziazione nell’ambito dell’imposta preventiva.

La Confederazione sottostima le mancate entrate

Per la Confederazione ci saranno delle gravi perdite finanziarie. Dapprima verrà a mancare 1 miliardo di franchi – una tantum –, poiché l’esenzione dall’imposta preventiva sugli interessi dichiarati può venir richiesta sugli arretrati di diversi anni. Di seguito la Confederazione ha stimato delle mancate entrate fiscali di 200 milioni all’anno. Tuttavia le cifre esatte potrebbero essere molto più alte: questa previsione si basa infatti sugli attuali bassi tassi di interesse e non tiene conto di tassi d’interesse più elevati e di probabile aumento dell’evasione fiscale. Rifacendo le stime delle perdite con tassi d’interesse più elevati si arriva a degli ammanchi di 600-800 milioni all’anno. Senza contare che anche i cantoni ne saranno colpiti – poiché il 10% dei guadagni incassati grazie all’imposta preventiva ritorna a loro.

Riassumendo: il progetto è solo l’ultimo tassello di una lunga serie di riforme fiscali a favore dei ricchi e delle grandi imprese: la riforma dell’imposizione delle imprese, soppressione delle tasse di bollo, ecc. Il piano di Economiesuisse e delle lobby finanziarie è sempre lo stesso: con nuovi progetti cercano di eliminare le tasse e le imposte per i grandi patrimoni e le grandi aziende. Per finire saranno tassati unicamente i salari, le pensioni e il consumo, ossia la popolazione e il ceto medio. Il PS si oppone a questa strategia e pertanto dice NO a questo lasciapassare per la criminalità fiscale.

A cosa serve l’imposta preventiva

L’imposta preventiva è un’imposta che, come dice il nome, serve a prevenire l’evasione fiscale. Grazie all’imposta preventiva i redditi sugli interessi e sui patrimoni vengono dichiarati correttamente al fisco. Ai proventi ricavati dagli interessi del patrimonio viene infatti tolto alla fonte il 35% di imposta preventiva. Pertanto solo chi dichiara correttamente i propri averi può richiedere il rimborso dell’imposta preventiva.

 

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