Ho letto il contributo che Speziali ha voluto dare al dibattito politico sul più o meno Stato rimesso sul piatto dell’attualità con l’approvazione della cosiddetta iniziativa Morisoli. Due sono le frasi che mi hanno colpito.
La prima è la domanda che il presidente Liberale si pone: chi paga?. Questa è la limpida immagine del liberale che con una punta di egoismo pensa solo a sé stesso, al conseguimento e alla conservazione della propria ricchezza. È la domanda che spinge regolarmente la Destra di questo Paese a chiedere sgravi fiscali per i redditi alti e i grandi capitali perché la redistribuzione della ricchezza pare essere una cosa brutta!
La giusta domanda che dovrebbe sostenere l’azione di ogni buon politico dovrebbe essere un’altra: Chi ne beneficia?. In realtà, Liberali e liberisti questa domanda se la fanno, ma non la pubblicizzano troppo perché dal loro punto di vista la risposta non può essere che una sola: Ne beneficiamo noi e i nostri amici arricchendoci ancor di più. Loro pensano ai pochi, non ai molti. In questo ragionamento manca completamente il principio secondo il quale ogni scelta politica debba rispondere a un interesse generale (e non individuale!).
La seconda frase è anch’essa indicatrice di un pensiero politico arretrato che butta nella spazzatura il grandissimo lavoro che da alcuni anni moltissimi giovani ragazze e ragazzi stanno facendo per denunciare un sistema produttivo e uno stile di vita che da troppo tempo stanno erodendo senza alcun riguardo le risorse del nostro pianeta, ed è questa: almeno finché non avremo trovato il petrolio sotto il lago Tremorgio. Nulla da aggiungere, Speziali è rimasto all’idea di un miracolo economico di ispirazione Fordista.
L’iniziativa Morisoli è pericolosa perché, seppur ammorbidita dal Parlamento, introduce un principio che andrebbe a scapito dei più, della maggioranza delle cittadine e dei cittadini di questo Cantone. La volontà di raggiungere il pareggio dei conti del Cantone prioritariamente attraverso misure di contenimento della spesa pubblica spiana la strada per una serie di tagli al servizio pubblico, in particolare del personale, dei beni e servizi e dei sussidi.
Sarebbe necessario contrastare subito questa iniziativa, prima che porti ad aumentare la già alta conflittualità politica. Se non si ferma subito questo sciagurato principio ci ritroveremo con una Destra ringalluzzita che coglierà ogni occasione per ridurre il ruolo dello Stato e una Sinistra in affanno costretta in una posizione difensiva.