Fotovoltaico in crescita nonostante gli ostacoli

Lo scorso anno in Svizzera sono stati installati 476 MW di fotovoltaico (FV), il massimo finora registrato, un aumento del 43% per rapporto al 2019. La quota parte di energia prodotta da FV è salita a 4.8%, una fetta ancora modesta a confronto di altri Paesi europei.

Purtroppo in Svizzera, se da una parte abbiamo a livello federale la tassa incentivante pagata dai consumatori di elettricità che finanzia circa il 20% dell’investimento FV, dall’altra troviamo le aziende pubbliche di distribuzione di energia elettrica che invece frenano lo sviluppo del FV.

Infatti, a parte poche eccezioni, le aziende elettriche penalizzano il FV pagando l’energia immessa in rete ben al di sotto della copertura dei costi d’investimento, disincentivando così la realizzazione di impianti. Malgrado queste condizioni negative, una così marcata crescita proprio nell’anno del Covid può essere dovuta a vari fattori: molti proprietari di case monofamiliari hanno investito nel FV (+ 43%) quanto non speso per vacanze all’estero o nuova automobile, contando sulla redditività dell’impianto FV per l’autoconsumo e sulla deduzione fiscale dell’investimento. Idem per stabili industriali, artigianali e servizi (+48%) dove la quota di autoconsumo è molto alta. A parte i risparmi da lockdown, possiamo ipotizzare l’autoconsumo il motore della crescita del FV, dopo che in passato l’abolizione della remunerazione a copertura dei costi per l’immissione di energia aveva portato alla diminuzione.

Così però si sfrutta solo una parte del potenziale del FV, che invece potrà diventare, se non ulteriormente ostacolato, il secondo pilastro con l’idroelettrico del sistema energetico del futuro.

Infatti il record del 2020 è ancora lontano dal potenziale reale del PV e da quanto richiede la svolta energetica e climatica. I costi tutt’ora in diminuzione delle celle rende il FV già oggi meno costoso del nuovo idroelettrico; con l’aumento del rendimento delle celle previsto nel prossimo futuro, la forbice si aprirà ancor più a favore del FV.

La disponibilità di spazi utili sui tetti in Svizzera permette di sostituire il nucleare che verrà gradualmente dismesso. La produzione 2020 del FV è vicina a quanto produceva la centrale nucleare di Mühleberg chiusa nel 2019.

Essendo il FV molto più produttivo in estate che in inverno, occorrerà oltre ad aumentare lo stoccaggio idroelettrico sviluppare le tecnologie per trasformare l’esubero FV estivo ad esempio in gas o metanolo, o in calore da accumulare nel sottosuolo, e altro. La rete elettrica dovrà ammodernarsi e gestire dinamicamente sia la produzione distribuita che i carichi.I mezzi e le tecnologie ci sono, ma il quadro legale e politico è ancora condizionato da gruppi d’influenza idroelettrico/nucleare e della distribuzione.

La nuova Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili sul tavolo del Parlamento dovrà finalmente togliere i freni al FV valorizzando la produzione, la crescita del PV dovrà andare ben oltre i 700 MW anno previsti nel testo di legge.

Articolo apparso sul Corriere del Ticino il 4 agosto 

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