Quest’anno la ricorrenza della festa della patria assume un significato speciale. Le autorità ci permettono di celebrare questa ricorrenza nonostante la pandemia, sta a tutti noi di farlo prendendo le misure necessarie ad evitare un inutile picco di contagi, approfittando intelligentemente di questa finestra di normalità.
Ora più che mai questa festa deve essere all’insegna della solidarietà nazionale per dare un posto al sole a chi non ce l’ha. Il coronavirus ha infatti lasciato una striscia di popolazione in seria difficoltà a causa della perdita del lavoro.
La disoccupazione non è eterna e senza un posto di lavoro si deve ricorrere all’assistenza, l’ultima spiaggia e anche la più mortificante. È forse giunto il momento di cambiare il nome a questa ultima spiaggia, da assistenza a reddito alternativo.
Sono troppe le famiglie che fanno sacrifici e non possono permettersi passi falsi, malgrado abbiano sempre pagato tutti i contributi alla società.
In tutta la Confederazione la festa della patria dovrebbe essere dedicata alla solidarietà per i nostri concittadini che rischiano di scivolare in un’esistenza grigia, attraverso la ricerca di formule per produrre aiuti tangibili e ridare un po’ di colore alla vita. Le nostre aziende dovrebbero dare la possibilità a chi vive in Svizzera di avere un lavoro con un salario dignitoso.
Recentemente il Gran Consiglio ha varato una legge che incita le aziende ad assumere chi è da molto tempo senza lavoro.
Se riusciremo in questo intento il primo di agosto avrà raggiunto un obiettivo importantissimo, ritrovando il significato stesso alla base della formazione del nostro Paese: portarsi mutuo soccorso in caso di bisogno.
Matteo Muschietti, già municipale a Coldrerio