Lanidride carbonica, il biossido o meglio diossido di carbonio dalla nota formula CO2, evoca sensazioni ambivalenti. Sicuramente positive: contiene in sé il carbonio, il mattone fondamentale della vita sulla Terra, e lossigeno, sinonimo stesso di aria, di respiro. Ma dobbiamo fare molta attenzione: quando è troppo diventa nocivo. Se siamo in troppi in una stanza chiusa, occorre arieggiare. Occorre cambiare laria e ripristinare il giusto equilibrio. E la nuova legge sul CO2 in votazione il 13 giugno è un buon esempio di proposta equilibrata: da un lato occorre agire subito contro i cambiamenti climatici e dallaltro occorre farlo garantendo una transizione economica e sociale sostenibile.
Equilibrata al punto di raccogliere il sostegno di PS, Verdi, PLR, PPD e molti altri. Equilibrata al punto di essere contrastata dagli estremi che sembrano raggiungersi: dalla lobby del petrolio che afferma che è «estrema» e «pericolosa» e contemporaneamente da chi dice che «non è assolutamente sufficiente ». Rimane però un legittimo dubbio: quale sarà la ricaduta finanziaria sui cittadini, soprattutto sui meno abbienti? Su questo punto occorre ricordare che i calcoli vanno fatti considerando che la legge permetterà una forte diminuzione dei consumi e che quindi consumeremo sempre meno nafta, benzina e qualsiasi combustibile fossile.
Certo, questo terrorizza chi produce, importa, raffina e vende derivati petroliferi. Ma deve spaventare noi semplici cittadini? Quante volte abbiamo già subito importanti aumenti del prezzo della benzina senza nemmeno che ce lo dicessero?
Decine, centinaia di volte. La differenza è che questa volta i soldi non finiranno nelle tasche dei regimi più o meno democratici degli Stati produttori di petrolio, in quelle dei manager delle multinazionali, importatori e distributori di carburanti. I soldi finiranno nelle casse pubbliche svizzere che li ridistribuiranno interamente a tutti noi, sotto forma di sussidi per il rinnovamento sostenibile, sussidi di cassa malati e azioni concrete volte a diminuire i consumi e quindi i costi per tutti noi. Eh già, lasciarsi trasportare è stato facile, ma ora il CO2 è decisamente troppo e alle prese con il riscaldamento climatico adesso siamo come acrobati sospesi, in disperata ricerca di equilibrio. Da ritrovare al più presto.
Articolo di Danilo Forini, apparso sul Corriere del Ticino il 1 giugno