Agire ora con tutti gli strumenti possibili per ridurre le emissioni di anidride carbonica è imperativo. Se non ci dovessimo impegnare in questa direzione metteremmo nei guai le prossime generazioni, che dovranno convivere con un clima modificato e con i numerosi problemi connessi con questo cambiamento.
Per questo è determinante votare SÌ il prossimo 13 giugno alla legge federale sul CO2, senza se e senza ma. È senzaltro vero che la Svizzera non è grande e che le grandi emissioni sono responsabilità di altri, ma anche la Svizzera deve fare la sua parte. È senzaltro vero che bisognerà fare di più e altro, ma dire di no ora in attesa del meglio è temerario, perché quando di tempo ce nè poco bisogna cominciare con quel che si ha a disposizione.
La nuova legge rincara il costo delle energie fossili e ridistribuisce due terzi del ricavato alla popolazione, mentre il terzo rimanente va al Fondo per il clima. Sui voli aerei sarà applicata una tassa, anchessa ridistribuita per più della metà e per il resto destinata a investimenti puliti. Chi non usa lautomobile o laereo a dismisura non ci perderà, mentre a pagare saranno i grandi inquinatori.
Ci sono altre cose ed altre misure che dovremo sostenere in futuro tutti assieme per evitare la catastrofe che potrebbe colpire lumanità in pochi anni, ma la prima cosa da fare è non perdere nessuna occasione per andare nella buona direzione, anche se lo strumento proposto è imperfetto. Il 13 giugno si presenta una di queste occasioni da non perdere ed io invito tutti a coglierla.
Articolo di Manuele Bertoli, apparso sul Corriere del Ticino il 17 maggio