Oggi il presidente della Confederazione ha incontrato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il PS Svizzero accoglie con soddisfazione notizia del proseguimento delle discussioni politiche sullaccordo quadro. «Il PS Svizzero è sempre stato convinto che un accordo quadro istituzionale, in linea con la protezione dei salari, sia la via da seguire per il futuro sviluppo delle relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea e degli accordi bilaterali», afferma il copresidente del PS Svizzero Cédric Wermuth. «Ma la protezione dei salari, la direttiva europea sulla cittadinanza e gli aiuti dello Stato richiedono degli ulteriori negoziati.» Il PS si aspetta ora che il Consigliere federale Ignazio Cassis si metta al lavoro e porti finalmente delle proposte sul tavolo dei negoziati. Il PS Svizzero si è sempre impegnato per un accordo quadro che permetta lo sviluppo degli accordi bilaterali e che garantisca la protezione dei salari e del servizio pubblico. «Dopo tre anni passati a cercare un pulsante «reset» anziché soluzioni, è giunto il momento che i negoziati sull’accordo quadro vadano avanti», ha detto Roger Nordmann, presidente del gruppo socialista alle Camere federali. «La lotta contro le condizioni di lavoro abusive e il dumping salariale rimane la priorità del PSS e dei suoi alleati europei», ha aggiunto Roger Nordmann. «Il PS sosterrà l’accordo quadro se queste condizioni saranno rispettate. Senza una maggiore garanzia in questo ambito, l’accordo non troverà mai una maggioranza». Ieri, in una dichiarazione congiunta, una rappresentanza del gruppo socialista alle Camere federali e del Gruppo S&D al Parlamento europeo hanno annunciato la loro intenzione di andare avanti nella difesa dei diritti sociali e contro il dumping salariale. Con questa alleanza e all’interno del quadro giuridico europeo, il PS Svizzero si adopererà affinché il principio della «parità di retribuzione per lo stesso lavoro nello stesso luogo» sia attuato in tutta Europa.
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