Cinque motivi contro gli sgravi

1) La COVID. La crisi sanitaria si è trasformata anche in una crisi economica, le finanze dello Stato, a tutti i livelli, saranno messe a dura prova. La scelta della maggioranza delle Camere federali di sgravare le famiglie ricche si basava su previsioni finanziarie che oggi sono drasticamente mutate. Nel contesto attuale non possiamo assolutamente regalare più di 350 milioni di franchi alle famiglie più ricche, perché la perdita di queste fondamentali risorse aggraverà ancora di più la già difficile situazione finanziaria.

2) A beneficiarne sarà una minoranza già ricca. Partiamo dal presupposto che quasi la metà delle famiglie non paga l’imposta federale diretta, restando così a mani vuote e non potendo beneficiare di questa misura descritta come «in favore delle famiglie». Solo le famiglie con un reddito imponibile di 100.000 o più franchi trarranno un reale beneficio da questi sgravi fiscali, non di certo il ceto medio. La deduzione completa sarà raggiunta solo per i redditi fra i 300.000 e un milione di franchi.

3) Un’esagerazione che non risponde ai bisogni delle famiglie. La proposta del Consiglio federale poteva essere accettata, essa intendeva infatti sgravare le famiglie dai costi di cura dei figli aiutando la conciliabilità lavoro e famiglia (anche se siamo convinti che la leva fiscale non sia comunque la strada migliore per favorire la politica familiare). Purtroppo una maggioranza di destra si è lasciata ingolosire e ha inserito delle deduzioni per figli che hanno gonfiato in maniera spropositata il costo del pacchetto e spostato il focus del pacchetto dal ceto medio ai ricchi.

4) Con tutti quei soldi si possono aiutare molto meglio le famiglie. Oltre 350 milioni di franchi, di cui 250 andranno al 15% delle famiglie più ricche, è una cifra spropositata e non è certamente una politica familiare a favore di tutti. Con un tale montante si potrebbero davvero aiutare il ceto medio e le famiglie: ad esempio con uno sconto di imposta con un importo preciso, in modo da aiutare proporzionalmente di più il ceto medio basso e meno chi non ne ha bisogno.

5) Si tratta di una politica che alimenta le disuguaglianze. Uno dei più grandi e insostenibili problemi della nostra epoca storica sono le crescenti, insostenibili e anche rivoltanti disuguaglianze. La forbice tra chi ha tantissimo e chi ha poco si sta sempre più ingrandendo e mette in grave difficoltà il ceto medio. Questo sgravio fiscale per ricchi non fa che perpetrare una politica sbagliata e pericolosa, che alimenta il disagio e il contrasto sociale.

Articolo di Fabrizio Sirica, Corriere del Ticino 28 agosto

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