Aeroporto di Lugano: un fallimento politico ed economico inevitabile dovuto alla strategia azzardata della Destra

Il PS Lugano e il PS Ticino prendono atto della liquidazione di Lugano Airport SA (LASA). È chiaro che una perdita mensile di 1 mio. fr era ormai insostenibile per ogni piano di rilancio di LASA.

Sarebbe stato più logico e realistico se Lega dei Ticinesi, PLR e PPD avessero, nell’autunno 2019, accolto le proposte dei rapporti di minoranza PS a livello cantonale e comunale. In particolare ciò avrebbe consentito di attuare subito un piano sociale per il personale in esubero rispetto alle esigenze di un aeroporto limitato all’aviazione privata, garantendo il ricollocamento nel settore privato e pubblico di tutti i licenziati prima della crisi del coronavirus. La strategia razionale e realistica del PS avrebbe alleggerito i costi strutturali di LASA prima della crisi del coronavirus, che ha bloccato l’aviazione privata, dopo che quella di linea era già stata cancellata nell’autunno 2019.

In questi mesi Lega, PLR e PPD hanno alimentato in funzione elettoralistica l’illusione del rilancio dei voli di linea a Lugano-Agno, puntando sul mantenimento di tutti i posti di lavoro di LASA: questo ha avuto di fatto come risultato che sono state scialacquate grosse somme dei cittadini per coprire perdite sempre maggiori dell’aeroporto. La maggioranza ha preferito la linea del pokeristico all in nella campagna per la votazione popolare sui due referendum, incurante dell’emergenza climatica e della crisi degli aeroporti regionali in atto da anni: il loro mantra è stato “O si fa così o l’aeroporto chiude completamente, perché LASA fallisce”. Il risultato di questa strategia azzardata della destra ora è sotto gli occhi di tutti. Vergognoso!

Il PS Lugano e il PS Ticino hanno contribuito al successo della riuscita dei referendum contro i crediti cantonale e comunale destinati ad un azzardato e insostenibile rilancio dei voli di linea a Lugano-Agno. Siamo evidentemente dispiaciuti che il voto popolare non avrà luogo, perché come sempre dichiarato non ci interessava vincere la votazione a tavolino, ma dare la possibilità alla popolazione di esprimersi.

Auspichiamo che ora Lugano e il Cantone si attivino immediatamente per il ricollocamento del personale senza lavoro e che le trattative con i privati vengano portate avanti considerando al meglio gli interessi pubblici, non da ultimo le ricadute ambientali e sociali delle future attività.

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