Oggi in Gran Consiglio si è discusso il Consuntivo 2018 che ha presentato delle cifre nere. Un’eccedenza superiore a quanto previsto, come nel 2017, ma che è stata ottenuta sulla pelle della fascia più fragile della popolazione, di persone, famiglie ed economie domestiche a basso reddito che si sono viste tagliare sussidi, assegni e aiuti dello Stato indispensabili per vivere dignitosamente e per arrivare alla fine del mese. La situazione è quindi molto preoccupante, molto di più di quanto le cifre fini a se stesse possano indicare.
I risultati dei tagli della manovra finanziaria, preceduta da altri tagli, hanno ridotto la politica sociale e familiare all’osso e sono stati molto dolorosi, molto di più di quanto i partiti di maggioranza avevano ipotizzato quando li hanno portati avanti: tagli ai sussidi cassa malati e agli assegni AFI/API in particolare, che hanno precipitato la condizione di famiglie già precarie, molte delle quali costrette a chiedere l’aiuto sociale benché abbiano lavoro. Questo non è accettabile. Abbiamo il tasso di povertà più alto della Svizzera, più del doppio rispetto alla media nazionale. Un tasso di rischio povertà oltre il 30% e uno di sottoccupazione molto allarmante: sono sempre di più le persone che vorrebbero lavorare di più, che ne hanno bisogno ma che sono costrette a lavori su domanda, flessibili e a tempi parziali molto ridotti tra cui molte hanno anche figli a carico.
Restano anche i problemi degli affitti, molto alti e che erodono, insieme ai premi di cassa malati, il reddito, facendo diminuire quindi il reddito reale dei Ticinesi.
Nell’intervento in Parlamento con cui ha presentato le ragioni della bocciatura al consuntivo proposta dal PS, il Capogruppo PS Ivo Durisch ha ribadito che è necessario:
- un salario minimo dignitoso,
- ribaltare i tagli alla socialità effettuati negli scorsi anni,
- sostenere laggiornamento della scuola di base,
- impostare politiche del lavoro adeguate,
- promuovere una politica a sostegno di alloggi a pigione sostenibile.
