NO alle pigioni abusive – Iniziativa per l’introduzione del formulario ufficiale

L’ASI – Associazione inquilini della Svizzera italiana ha lanciato l’iniziativa popolare “No alle pigioni abusive, Sì alla trasparenza” a cui abbiamo aderito e che sostieniamo attivamente, con cui viene chiesta l’introduzione del formulario ufficiale obbligatorio ad inizio locazione.
Il formulario ufficiale è predisposto dal Cantone e comporta la notifica di tre informazioni principali, molto importanti per gli inquilini: la notifica della pigione precedente, quella richiesta al nuovo inquilino e la motivazione di un eventuale aumento. Nel caso in cui l’aumento non è giustificato, l’inquilino ha il diritto di contestare la pigione iniziale.

Si tratta di uno strumento agile, concreto che non implica nessuna complicazione burocratica. Permette di lottare contro gli abusi delle pigioni e di prevenirli poiché è un deterrente efficace: il locatore, obbligato a notificare la pigione precedente e a motivare un eventuale aumento, eviterà di introdurre un aumento ingiustificato.
Il formulario ufficiale obbligatorio è quindi utile ed efficace per lottare contro il comportamento scorretto di quei locatori e proprietari che intendono far leva sulla penuria di alloggi per imporre degli aumenti ingiustificati delle pigioni. È importante evidenziare come nei casi in qui le norme sono rispettate, con le corrette motivazioni, i locatori potranno aumentare le pigioni così come accade oggi.

Il formulario ufficiale obbligatorio a inizio locazione contribuisce anche a ottenere più trasparenza e favorisce il reciproco rapporto di fiducia tra locatori e inquilini. Nei sette cantoni in cui è già stato introdotto, l’esperienza è positiva e più che significativa: grazie alla trasparenza e all’effetto di prevenzione, non sono stati riscontrati i problemi paventati da chi si opponeva alla sua introduzione, come litigi e ricorsi presso gli uffici di conciliazioni o dai giudici. I dati sulle vertenze mostrano che proporzione di contestazioni sulla pigione iniziale, rispetto al totale delle contestazioni, a Ginevra giunge appena all’1%, mentre negli altri Cantoni è addirittura inferiore.

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