Una nuova palestra per Gordola: PS soddisfatto

Il Partito Socialista è soddisfatto che il Parlamento abbia accolto nella sua ultima sessione la mozione del Deputato socialista Bruno Storni, con cui è stata chiesta la costruzione di una nuova palestra a Gordola e di non più adibire degli spazi e delle zone non conformi a questo fine, così come definito dai vigenti piani regolatori.

Gordola avrà una nuova palestra e non saranno più adibiti a questo fine degli spazi industriali o non conformi, destinando questo tipo di struttura alle zone di pianificazione espressamente destinate alle attrezzature e costruzioni pubbliche AP/EP. Il Partito Socialista è soddisfatto che il Gran Consiglio abbia preso questa decisione nella sua ultima sessione, accogliendo all’unanimità la mozione con cui il Deputato PS al Gran Consiglio Bruno Storni ha formulato questa richiesta.

Una decisione molto positiva sia per le allieve e gli allievi che potranno disporre di uno spazio adatto per l’esercizio dell’attività fisica, sia per la Scuola in generale poiché verrà costruita una nuova palestra dopo 40 anni evitando di adibire degli spazi e delle zone non idonee per questo fine, secondo le vigenti norme di pianificazione che devono essere rispettate da tutti e a maggior ragione dagli Enti pubblici.

Positivo il fatto che la soluzione che era stata prospettata, giunta fino alla richiesta del permesso di costruzione, sia stata abbandonata poiché prevedeva di adibire a palestra una superficie di proprietà di terzi ubicata tuttavia in una zona industriale. Con la decisione di accogliere questa mozione è perciò evidenziato come il fabbisogno di strutture debba essere pianificato e necessiti dei relativi investimenti. D’altro canto occorre anche evidenziare che in assenza dell’opposizione alla preannunciata palestra in uno spazio industriale non conforme, sarebbe stati confrontati al fatto compiuto non conforme ai piani regolatori, con una palestra costruita dall’Ente pubblico in uno spazio industriale sottoccupato. Un fatto in netto contrasto con l’apparente mancanza di spazi per industrie e artigiani e con la ridefinizione del perimetro del Parco del Piano di Magadino per far spazio a una nuova zona industriale voluta dalla Città di Locarno.

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