Riforma delle prestazioni complementari: grave attacco della destra a pensionati e invalidi

Al termine del dibattito del Consiglio nazionale sulla riforma delle prestazioni complementari (PC) il risultato è disastroso: la maggioranza di destra attacca di nuovo le persone più fragili e deboli. I tagli decisi dalla maggioranza borghese sono un grave attacco contro le pensionate, i pensionati e gli invalidi. Una riforma non può essere fatta sulle loro spalle!

Ricevono le prestazioni complementari le persone che hanno una rendita AVS e AI che non permette di coprire il minimo vitale. Le PC sono state introdotte proprio per permettere loro una vita dignitosa evitando situazioni di grave necessità. Delle prestazioni essenziali per 318’600 persone, con molte donne, tra cui 200’000 pensionati mentre il resto sono persone con un’invalidità.

Da 17 anni i beneficiari delle PC attendono un adeguamento dei massimi per il riconoscimento dell’affitto, mentre in questo arco di tempo gli affitti sono aumentati del 24%! La decisione della destra di fare un passo indietro rispetto alla proposta del Governo, di per sé debole, è un affronto a queste persone che già oggi sono costrette a vivere in condizioni di difficoltà.

Altri tagli prendono di mira i beneficiari delle PC, come la riduzione delle prestazioni nel caso in cui spendano più del 10% del loro patrimonio. In caso di ritiro del capitale di previdenza vecchiaia, le PC verrebbero ridotte del 10%! Incurante delle famiglie che dispongono di un reddito, la destra ha deciso di tagliare anche nell’aiuto per i figli. Del tutto inaccettabile anche la decisione di ridurre i contributi della Confederazione per i sussidi cassa malati. Tagli ai sussidi che sono già stati effettuati nei Cantoni, come in Ticino in cui il diritto a questi sussidi è già stato tolto a molte persone e famiglie che dispongono di un reddito modesto. Delle decisioni che rischiano fortemente di costringere  le persone più deboli all’assistenza sociale, spingendole in condizioni di precarietà e durissime difficoltà.

Il Gruppo socialista ha votato contro, respingendo con decisione l’inammissibile riforma della destra. Ora la riforma passa al Consiglio degli Stati dove ci auguriamo che questi tagli vengano corretti.

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