“Il caso ‘Argo 1’ non è chiuso”

Il caso ‘Argo 1’ non è risolto e anche questa settimana è stato al centro di più discussioni che hanno coinvolto politica, media e opinione pubblica. Martedì la Commissione della gestione, preseduta dalla deputata PS Pelin Kandemir Bordoli, ha incontrato il Consiglio di Stato. Commissione della gestione che – ricordiamo –  ha ricevuto il rapporto della Sottocommissione vigilanza. Al vaglio le valutazioni riguardo agli strumenti per approfondire il caso, come una Commissione parlamentare d’inchiesta o un’inchiesta amministrativa, come affermato da Pelin Kandemir Bordoli a fine giugno. Dall’incontro tra la Commissione e il Consiglio di Stato è scaturita l’intenzione di proseguire con gli approfondimenti con la ripresa dei lavori parlamentari.

Abbiamo perciò chiesto al Presidente del PS Igor Righini di fare il punto della situazione dal punto di vista della dimensione politica del caso.

Responsabilità politica: una questione che non è stata ancora chiarita
“Contrariamente a quanto affermato da Bixio Caprara, il Presidente del Plr, il caso ‘Argo 1’ non è risolto. Quanto emerso attraverso i media questa settimana lo dimostra. Il deputato Plr al Gran Consiglio Giorgio Galusero, ad esempio, si è espresso in modo chiaro, chiedendo d’istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta, sconfessando così quanto affermato dai vertici del suo partito. Questo quale esempio di quanto sosteniamo. Riteniamo infatti che sul caso non sia stata fatta chiarezza e che non sia stata determinata, in modo esplicito, la responsabilità politica. Il Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli ha più volte affermato che si assume la responsabilità: sarebbe però necessario che dica – precisamente – quale sia questa responsabilità; quali errori implica, così da valutarne le conseguenze. Questo finora non è successo ed è necessario che avvenga con l’approfondimento, il quale è imperativo e su cui non si può tentennare né svicolare.”

Violazione della Legge sulle commesse pubbliche, assenza di delega, pagamenti in assenza di basi legali
“Quanto emerso con le  conclusioni del rapporto del Controllo cantonale delle finanze non può essere appartato, così, come se nulla fosse. Qui – nel caso ‘Argo 1’ – è stata provata una ripetuta violazione della Legge sulle commesse pubbliche ed è stato firmato un contratto in assenza della delega del Consiglio di Stato. Paolo Beltraminelli, che ha cofirmato il contratto, non può affermare che non sapeva dell’assenza della delega poiché ha firmato ed è nel contempo Consigliere di Stato!
Delle due cose l’una: se effettivamente non sapeva benché abbia firmato, si apre una questione relativa alla sua competenza nelle funzioni di direttore del DSS e di Consigliere di Stato. Se invece sapeva che la delega non c’era, ha agito  senza rispettare le norme e la Legge sulle commesse pubbliche. Il mandato diretto, prolungato su più anni e di 3,4 milioni, non ha fatto l’oggetto di concorso e non è stato nemmeno pubblicato! Oggi, invece, è stato pubblicato il concorso pubblico relativo al mandato della sicurezza nel campo dell’asilo: a dimostrazione che si poteva e si doveva fare, come previsto dalla legge, per il caso ‘Argo 1’. Anche per il mancato controllo riguardo alla base legale dei pagamenti effettuati serve un approfondimento: come si sono potuti versare 3,4 milioni di franchi senza che nessuno abbia messo in evidenza le lacune in materia di basi legali?”

Il PS ha chiesto e chiederà che venga fatta chiarezza e piena luce sulle zone d’ombra del caso
“Abbiamo chiesto chiarezza e continueremo a farlo finché ci saranno delle zone d’ombra. Una è ad esempio  legata alle versioni discordanti riguardo alla consapevolezza, in seno all’Ufficio, dei problemi del mandato a ‘Argo 1’ e l’assenza di base legale. Il capo Ufficio ha dichiarato alla Sottocommissione ‘vigilanza’ che ci fosse la consapevolezza di questi problemi e che se ne discusse in seno all’Ufficio. Una versione supportata dal rapporto del Controllo cantonale delle finanze e da altre testimonianze. Una versione tuttavia contradetta dall’ex-capo Divisione, che ha negato ci fosse la coscienza di un problema. Prima versione, del capo Ufficio, che poi ha fatto l’oggetto di una sua richiesta di ritrattazione.
Tutto ciò dimostra la portata del problema e del caso ‘Argo 1’ che non può essere ridotto a un problema legato esclusivamente alla sottodotazione del personale dell’Ufficio.
Certo, che i partiti di maggioranza ammettano oggi che l’Amministrazione pubblica non dev’essere continuamente debilitata, è in apparenza una buona notizia.  In apparenza perch fa a pugni con i tagli portati avanti da questi partiti. Per il caso ‘Argo 1’, tuttavia, la questione tocca soprattutto i vertici: il Consigliere di Stato, l’ex-capo Divisione e il capo Ufficio. La responsabilità in questo caso dev’essere assunta dai vertici e la responsabilità politica da Paolo Beltraminelli.
L’urgenza, l’ignoranza dei fatti e cercare di fare portare la responsabilità solo sui funzionari dell’Amministrazione non può essere accettato. Qui abbiamo le firme dei vertici e i vertici dovranno rispondere riguardo a quanto accaduto. Perché si è scelta Argo1? Perché si è scelta quest’agenzia di sicurezza che non aveva, quando le è stato affidato l’incarico, gli effettivi necessari allo stesso? Come mai è stata reiteratamente la Legge sulle commesse pubbliche? Finché non forniranno delle risposte precise, attendibili e verificabili, il PS chiederà che venga fatta chiarezza. Ne va della fiducia dei cittadini nello Stato e nella politica, del rispetto delle leggi e della trasparenza necessaria perché questi casi non si ripetano. Ne va anche del senso della responsabilità, di cui molti esponenti dei partiti della maggioranza in Governo si fanno paladini a parole, ma non a fatti.”

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