Il Partito Socialista sarà presente al presidio di protesta che si terrà martedì 8 novembre alla stazione di Bellinzona e invita alla partecipazione i Ticinesi. La realtà e il futuro delle Officine non richiedono un inqualificabile opuscolo alle FFS ma serietà, chiarezza e trasparenza.
In occasione della presenza del direttore delle FFS Andreas Meyer, martedì prossimo 8 novembre a partire dalle 17.45, è stato organizzato un presidio di protesta alla stazione di Bellinzona. Il Partito Socialista sarà presente e invita i Ticinesi che hanno a cuore la tutela dei posti di lavoro alle Officine di Bellinzona a parteciparvi.
Le FFS hanno distribuito un opuscolo, intitolato Visioni e apparizioni in Ticino, che ha suscitato delle vive e giustificate reazioni trasversali. Il PS ritiene che il contenuto di questo fascicolo sia una provocazione inutilmente gratuita, inaccettabile dal punto di vista di una regione, del Canton Ticino, della sua popolazione e per le maestranze delle Officine. Si tratta di un atto veramente poco consono per unazienda come le FFS, il cui capitale azionario è detenuto dalla Confederazione e che appartiene dunque ai cittadini svizzeri.
Il Partito Socialista afferma soprattutto una critica di principio: gli accordi sottoscritti, la situazione attuale e il futuro incerto delle Officine di Bellinzona esigono che le FFS stabiliscano un rapporto di chiarezza e trasparenza per cui i progetti futuri, invece di un opuscolo, facciano loggetto di una comunicazione e dinformazioni alla popolazione serie, chiare ed esplicite sulla base delle quali si possano stabilire delle discussioni costruttive.
Lo sciopero indetto nel 2008 aveva dato luogo a una tensione che aveva portato a degli accordi che il PS vuole siano rispettati. Le Officine di Bellinzona non vanno smantellate e i posti di lavoro vanno mantenuti.
Linteresse di una regione intera, della sua popolazione e limpegno delle istituzioni ticinesi che hanno studiato la possibilità di creare un Centro di competenze in materia di trasporto e mobilità ferroviaria esigono quindi che la visita del direttore delle FFS in Ticino sia accompagnata da un progetto comprensibile, trasparente e chiaro.
In gioco non ci sono dei fantomatici personaggi di atti comunicativi che è necessario evitare, ma persone vere dotate di competenze professionali, delle famiglie, un tessuto sociale ed economico profondamente radicato nel nostro Cantone.