Conferenza stampa 10 maggio. Referendum sulla modifica LEOC

Intervento di Gina La Mantia, Partito Socialista

La politica sanitaria è sempre stata e sarà, a maggior ragione, anche in futuro uno dei temi cruciali e di fondamentale importanza. Da sempre difendiamo un sistema sanitario pubblico di qualità, accessibile a tutta la popolazione ed economico. La medicina di base deve essere offerta capillarmente sul territorio e rinforzata in tale senso, la medicina specialistica e di punta invece va concentrata in centri di competenza cantonali o anche federali, dove, grazie alla cosiddetta “massa critica” si possono sviluppare le rispettive competenze ed eccellenze per interventi particolarmente complessi e delicati. Va anche evitata la sovramedicalizzazione e la crescente tendenza, specialmente da parte di attori sanitari privati, di eseguire interventi redditizi, ma non strettamente necessari dal punto di vista medico.

Purtroppo gli orientamenti, sia a livello svizzero che cantonale, sono altri e la pianificazione ospedaliera, così come presentata, non fa nulla per cambiare rotta. Il settore sanitario pubblico, con la modifica di alcuni articoli di legge sull’Ente Ospedaliero Cantonale, verrà indebolito e sottomesso alla logica del mercato.

Il Partito Socialista certamente non si oppone alle collaborazioni con il settore privato laddove necessario e razionale: questo lo si è sempre fatto e lo si potrà fare anche in futuro. Ma il Partito Socialista mette le mani davanti e si esprime con decisione contro la costituzione di Società anonime, dotate di un capitale proprio (con la pretesa che esso debba rendere) e una partecipazione 50/50 tra settore pubblico e privato nel Consiglio d’amministrazione: progetto previsto per il Locarnese, tra l’ospedale pubblico della Carità e la Clinica St. Chiara. Altrettanto inaccettabile la creazione di un grande centro madre – bambino a Sorengo, in collaborazione tra l’ospedale Civico e la Clinica St. Anna, gestita dall’impresa immobiliare – sanitaria Genolier SA. Progetto che, non essendo attrezzato per i parti a rischio, presenta una lacuna importante e, oltretutto, concentra in un settore dove invece l’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS, basandosi sull’evidenza scientifica, raccomanda la creazione di piccole unità di maternità decentralizzate, gestite da levatrici, per favorire un parto naturale e sicuro. Significativo in questo settore anche la sovramedicalizzazione, alla quale ho accennato inizialmente: ebbene, secondo i criteri dell’OMS il 10 – 15 per cento dei tagli cesarei è da considerare indicato dal punto di vista medico, ma nelle cliniche private ticinesi la percentuale dei tagli cesarei va ben oltre il 40 percento, mentre negli ospedali pubblici dell’EOC si aggira attorno al 28 percento. Una quota sempre troppo alta, ma nettamente migliore di quella delle cliniche private.

Molto importante anche la situazione nelle Tre Valli, dove nelle ultime settimane si è formato un comitato interpartitico a sostegno degli ospedali di Faido e Acquarossa. Infatti la grande preoccupazione della popolazione e di una parte dei medici attivi sul territorio è quella di trovarsi con delle strutture sanitarie indebolite, con troppo pochi contenuti per poter lavorare in modo sostenibile e quindi a lungo essere destinati a perdere, dopo la geriatria acuta, anche la medicina acuta e, di conseguenza, il servizio medico d’urgenza. Scelte poco comprensibili di fronte all’evidenza, ammessa da tutti gli attori coinvolti, dell’ottima qualità delle cure di prossimità offerte finora, a un costo inferiore di altri ospedali.

Per le Tre Valli il futuro degli ospedali di Faido e Acquarossa è determinante, sia per quanto riguarda il servizio di una medicina di base e d’urgenza alla popolazione residente, ma anche per quanto riguarda i posti di lavoro e di formazione. Il Partito Socialista non intende in nessun modo intralciare quanto di positivo e moderno si sta creando ad Acquarossa con la ventilata nuova costruzione di una struttura sanitaria in collaborazione con la Fondazione La Quercia, e sarà felice di poter dare il proprio contributo, laddove potrà essere utile.

Allo stesso tempo però il Partito Socialista insiste sull’importanza di un forte settore sanitario pubblico per tutto il Cantone, ma in particolare per le regioni di montagna, altrimenti troppo facilmente dimenticate.

Per questi motivi invitiamo a votare No alla Modifica della LEOC, e Sì all’iniziativa Giù le mani dagli Ospedali.

 

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