Interrogazione – Centro di emergenza temporaneo aperto a richiedenti asilo respinti

Il 27 Luglio 2012 è stato aperto a Bellinzona presso l’ex sede della Fondazione Madonna di Rè un centro di emergenza temporaneo aperto a richiedenti asilo respinti e quindi destinatari del solo soccorso d’emergenza come prescritto dagli artt. 81 e 82 LAsi. Non risulta vi sia stata una comunicazione ufficiale generalizzata in merito da parte delle autorità cantonali. Stando alle poche informazioni circolate al proposito il centro è presidiato da due agenti di sicurezza è aperto nelle sole ore serali (dalle 19.00 alle 8.00) e fornisce oltre all’alloggio notturno la prima colazione un ‘pranzo al sacco” e una cena all’interno del centro. Durante l’arco della giornata i richiedenti non possono usufruire di tale struttura e sono dunque costretti a ‘stazionare” in città durante buona parte della giornata.
La natura di tale centro stando alla sua denominazione ha carattere temporaneo e d’urgenza e dovrebbe essere utilizzato per i soli richiedenti asilo già destinatari di una decisione passata in giudicato. Sembra tuttavia che all’interno di tale centro alloggino anche richiedenti asilo ancora in procedura. Tra di essi vi sarebbero persone che vivono in questa situazione da diversi mesi ma anche minorenni e persone bisognose di cura. Sembra inoltre che coloro che si allontanino anche per brevi periodi non sono più riammessi senza che venga notificata loro una decisione che motivi tale esclusione.
Si pone quindi un problema di ordine giuridico dal momento che la Legge sull’asilo introduce una precisa distinzione tra coloro che possono usufruire dell’aiuto sociale propriamente detto e coloro che possono usufruire del solo soccorso d’emergenza. Collocare in un’unica struttura coloro che sono esclusi dall’aiuto sociale e coloro che ancora beneficiano dell’aiuto sociale in quanto non ancora destinatari di una decisione definitiva in merito alla loro domanda d’asilo parrebbe dunque non ossequiare alla precisa distinzione operata dalla Legge sull’asilo.

Visto quanto sopra esposto ci permettiamo quindi porre al Consiglio di Stato le seguenti domande:
1. Chi ha deciso l’apertura del Centro?
2. Il Consiglio di Stato ne era a conoscenza?
3. Quali sono le direttive relative alla sua conduzione e da chi sono state emanate e approvate?
4. Corrisponde al vero che all’interno di tale struttura soggiornano richiedenti asilo respinti e richiedenti asilo ancora in procedura?
5. Se sì reputa il Consiglio di Stato questa una situazione conforme alla Legge sull’asilo?
6. Corrisponde al vero che sono ospitati – o sono stati ospitati – richiedenti asilo minorenni?
7. Corrisponde al vero che sono stati – o sono attualmente ospitati – richiedenti asilo bisognosi di cure mediche?
8. Se sì reputa il Consiglio di Stato queste situazioni conformi alla Legge sull’asilo?
9. Quanti richiedenti l’asilo sono ospiti attualmente presso il Centro?
10. Quanti richiedenti l’asilo sono stati ospitati dalla sua apertura ad oggi?
11. Per quanto tempo ancora resterà aperta tale struttura?
12. Corrisponde al vero che coloro che si sono allontanati per qualche giorno non vengono più riammessi senza alcuna formalità.
13. Reputa corretto l’esecutivo cantonale tale modo di agire?
14. Come intende affrontare il Consiglio di Stato la problematica delle persone costrette a stazionare stante la chiusura durante il giorno del centro in città in particolare nella stagione invernale?

Per il Gruppo socialista

Saverio Lurati
Pelin Kandemir Bordoli
Gianrico Corti
Marco Marcozzi
Fabio Canevascini
Milena Garobbio
Ivan Cozzaglio
Bruno Storni
Nenad Stojanovic

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