Bellinzona 3 marzo 2013
Quando nella primavera del 2008 le FFS espressero l’intenzione di esternalizzare la manutenzione dei carri merci dalle Officine FFS di Bellinzona (Obe) e di trasferire la manutenzione delle locomotive alle Officine di Yverdon le maestranze scesero in sciopero e tutto il Cantone Ticino si mobilitò.
Da qui prese origine anche l’iniziativa popolare ‘Giù le mani dalle Officine: per la creazione di un polo tecnologico-industriale nel settore del trasporto pubblico che ha raccolto quasi 15’000 firme.
Considerata la delicatezza del momento si richiese l’intervento dell’allora Consigliere federale Moritz Leuenberger e si ottenne l’istituzione di una tavola rotonda per ricomporre i rapporti e riannodare il dialogo fra le parti sociali. La prima riunione si tenne nel maggio del 2008 presieduta dall’avv. Franz Steinegger. Tutti i lavori della tavola rotonda sono stati seguiti da una rappresentanza politica del Cantone.
Al fine di poter avere una base conoscitiva per delineare possibili percorsi di sviluppo di medio e lungo termine il 12 novembre del 2008 il Consiglio di Stato diede mandato alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) di realizzare uno studio per approfondire lo sviluppo economico e aziendale dell’OBe.
Nel maggio del 2010 la SUPSI ha consegnato lo studio indicando tre scenari di sviluppo:
S1: Declino programmato (ottica: l’OBe è un centro di costo);
S2: Centro di competenze in materia di trasporto e mobilità ferroviaria (autonomia decisionale necessaria per agire in rete e sul mercato terzi);
S3: Centro di profitto (forte autonomia decisionale).
Il Consiglio di Stato ha ritenuto opportuno approfondire la realizzazione del secondo scenario quello relativo alla creazione di un Centro di competenze in materia di trasporto e mobilità ferroviaria; scenario che valutati i diversi elementi in campo appare come il più realisticamente auspicabile e sostenibile. Le FFS si sono pure dichiarate interessate all’approfondimento dello scenario 2. I rappresentanti dei lavoratori dell’OBe hanno visto in questo scenario una concretizzazione delle istanze proposte dall’Iniziativa popolare ‘Giù le mani
in particolare la possibilità di considerare l’OBe come un bene comune di tutta la popolazione della Svizzera italiana.
Il Centro di competenze dovrà scaturire da un processo di apprendimento che parte dall’OBe e coinvolge tutte le realtà FFS correlate e tutti gli attori e le strutture operanti sul nostro territorio considerandone le relazioni e le connessioni. L’obiettivo è quindi quello di svilupparsi ulteriormente all’interno di un sistema regionale d’innovazione strutturato che coinvolga non solo la regione funzionale del Bellinzonese ma anche altre regioni del Cantone dove si trovano concentrate le maggiori attività legate ai trasporti ferroviari (Mendrisiotto Riviera e Leventina in primis).
Partendo da questi presupposti nella primavera del 2012 il Consiglio di Stato dava mandato alla BDO (vincitrice del concorso) di elaborare uno studio di fattibilità per la realizzazione di un Centro di Competenze ferroviarie partendo dalla struttura dell’Officina di Bellinzona che fa parte di una rete di realtà FFS ticinesi da Airolo a Chiasso che rappresentano una concreta possibilità di sviluppo economico e occupazionale per tutta la Svizzera italiana coinvolgendo pure tutte le strutture private del settore presenti in Ticino.
Dopo una prima fase positiva seguita da una presentazione intermedia si è venuti a conoscenza dello studio AREA delle FFS che ha creato confusione e incertezza e sta destabilizzando il proseguimento dei lavori. Appare per lo meno singolare e sospetto nei tempi che ancora prima di concludere i lavori dello studio di fattibilità affidata alla BDO emergono altri studi e proposte avanzate unilateralmente dalle FFS. Infatti in questi ultimi mesi abbiamo assistito a diverse discussioni e polemiche su questo studio per il quale le FFS hanno dato mandato ad un comitato formato da personalità ticinesi attive nell’industria commercio e la politica.
Questo studio denominato AREA serve per ‘analizzare quali potenziali sostenibili di sviluppo potrebbero esserci nel caso in cui si dovesse presentare la possibilità di un uso parziale dell’area (delle Officine). Come precedentemente scritto ancora prima di conoscere le conclusioni dello studio di fattibilità sono emerse da parte delle FFS nuove proposte e piste di lavoro.
In questi giorni abbiamo appreso della sottoscrizione Memorandum d’intenti firmato venerdì 1 marzo a Berna dalle Ferrovie federali svizzere e dal Consiglio di Stato sulla realizzazione di un Centro di competenze nei settori dei trasporti e della mobilità ferroviaria in Ticino. Una notizia positiva che sembrerebbe andare nella giusta direzione di chiarire gli intenti in modo particolare delle FFS circa il futuro.
Il gruppo PS ritiene positivo che il Consiglio di Stato abbia voluto chiarire gli aspetti inerenti la realizzazione del centro di competenze con le FFS e attraverso la sottoscrizione di un memorandum avvallare anche formalmente gli impegni reciproci.
Con la presente interrogazione chiediamo al Consiglio di Stato di specificare alcuni aspetti che a nostro modo di vedere restano ancora sospesi in modo particolare se fino alla presentazione dello studio della BDO le FFS si impegnano a non prendere decisioni o mutamenti di progetti che potrebbero penalizzare le Officine e il futuro centro di competenze.
Per questo motivo chiediamo al Lodevole Consiglio di Stato:
1. è stata chiarita la posizione delle FFS in merito allo studio AREA che in questi mesi ha creato confusione e destabilizzato i lavori per il proseguimento dello studio di fattibilità?
Essendo il committente dello studio di fattibilità non ritiene il Governo che lo studio AREA debba essere stralciato dallo studio della BDO?
2. le FFS si impegnano concretamente a non promuovere altri modelli che ipotizzano la destinazione dell’area delle Officine a favore della speculazione edilizia?
3. oltre a mettere a disposizione gli spazi necessari all’interno delle Officine le FFS assumeranno altri impegni concreti per la realizzazione del Centro di competenze?
4. alla luce delle recenti esternazioni a mezzo stampa circa l’eventuale trasferimento delle Ferriere Cattaneo non ritiene il Consiglio di Stato indispensabile accelerare l’iter procedurale onde tranquillizzare i lavoratori delle Officine e tutta la cittadinanza?
5. non ritiene che il punto 6 del Memorandum dove le parti possono recedere dall’accordo con un preavviso di 30 giorni sia estremamente penalizzante per il Centro di Competenze dato che potrebbe essere usato dalle FFS per fare pressione sul Consiglio di Stato in caso di visioni divergenti?
Per il gruppo socialista
Pelin Kandemir Bordoli Saverio Lurati Ivan Cozzaglio