In merito alla vicenda dei bambini ecuadoregni abbiamo appreso con sdegno e profondo disappunto della loro partenza forzata assieme alla loro famiglia che ha tutto il sapore di un’espulsione. Ancora una volta il governo si mostra distaccato e disumano nei confronti dei meno fortunati: inizialmente il ministro Gobbi si è mobilitato per negare loro la possibilità dell’asercizio di un diritto fondamentale di basilare importanza quale quello all’istruzione ancorato oltretutto all’art. 19 della Costituzione e all’art. 28 della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Costituzione che tanto viene difesa da una certa corrente politica che vorrebbe addirittura dichiarare il primato del diritto svizzero rispetto al diritto internazionale pubblico chissà magari certi diritti ancorati a tali trattati vengono ritenuti scomodi?
Ed ora sono state fatte enormi pressioni affinché partissero. E tutto ciò malgrado la prassi riguardante diritto all’istruzione avrebbe dovuto permettere ai bambini di terminare come minimo l’anno scolastico in corso.
Sull’onda di tale indignazione la volontà di far sentire la nostra voce per manifestare assieme a diverse organizzazioni politiche e non a favore di un’applicazione umana della legge e denunciando una politica migratoria applicata à la carte. Sarebbe stata la stessa cosa se fosse stata una facoltosa famiglia russa? Non crediamo proprio vogliamo gridare un forte e chiaro basta ad un’applicazione creativa alla legge la cui rigidità si applica senza umanità ai più deboli mentre le eccezioni quando conviene vengono applicate volentieri!
Sabato 8 Novembre 2014
dalle ore 14:00
Piazza Governo Bellinzona