Il Partito Socialista ha appreso dalla stampa della divergenza tra due Consiglieri di Stato in merito alla scolarizzazione di due bambini ecuadoregni e sostiene il Municipio di Gambarogno che dimostrando saggezza e umanità ha deciso di scolarizzare nella scuola dell’infanzia e nella scuola elementare (che ricordiamo si chiamano dell’obbligo) una bambina e un bambino ecuadoregno.
Poter andare scuola è un diritto inalienabile di ogni bambino indipendentemente da ceto etnia religione o statuto.
Questo diritto è garantito dall’art. 28 della Convenzione sui diritti dell’infanzia ratificata anche dalla Svizzera già nel 1997.
E non è solo un diritto bensì anche un dovere di ogni Stato democratico assicurare a tutti i bambini e a tutte le bambine la possibilità di avere un’istruzione.
In questo senso si è espressa in più occasioni anche la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) che come pure la Commissione federale della migrazione raccomanda di ammettere nelle scuole pubbliche ogni bambino e ogni bambina che vive in Svizzera indipendentemente dallo statuto ed evitando ogni discriminazione.
La protezione dell’infanzia e il diritto alla scolarizzazione dei bambini sono due valori fondamentali della nostra società e tali devono continuare a rimanere.
Il Partito Socialista auspica che in seguito a questo episodio si faccia chiarezza riaffermando che tutti i bambini e le bambine in età di scuola dell’obbligo devono poter andare a scuola indipendentemente dalla loro situazione giuridica.