Viene da chiedersi di chi facciano gli interessi i parlamentari della maggioranza borghese a Berna. Ed è una domanda più che ragionevole. Certo non gli interessi dei cittadini considerate le decisioni che prendono.
Infatti pochi giorni fa il Consiglio degli Stati ha respinto la cassa malati unica e oggi il Nazionale ha bocciato il salario minimo. Entrambe sarebbero provvedimenti indispensabili per aiutare chi si trova più in difficoltà. Entrambe evidentemente non interessano alla politica federale.
Sfidiamo chiunque a sostenere che in Svizzera si può vivere decorosamente con meno di 4.000 franchi al mese mentre crescono inesorabili i costi per l’alloggio per la cassa malati per la formazione dei figli. Eppure sono ben 430 mila le persone che sono costrette a queste paghe per un lavoro al 100% spesso nonostante una formazione di livello medio-alto. E c’è anche chi deve cavarsela con meno di 3.000 franchi al mese: sono casi tutt’altro che rari. Specie nelle regioni di frontiera come il Ticino dove la manodopera locale viene sostituita da quella frontaliera anche nel terziario.
Si fa presto però a scaricare la colpa sui lavoratori stessi indigeni o frontalieri che siano. La vera responsabilità va ai datori di lavoro che sfruttano il dumping salariale per sostituire il personale residente: un meccanismo che verrebbe impedito se fosse garantito un salario minimo.
La situazione diventa sempre più drammatica e a poco servono anche i contratti normali che peraltro prevedono salari attorno ai 3.000 franchi. E anche laddove esistono dei contratti collettivi non sempre essi prevedono salari minimi di 4.000 franchi. Contratti che peraltro sono contestati proprio dalle associazioni padronali.
Ma tutto questo evidentemente non basta per la Destra. Indifferenti agli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori i deputati borghesi hanno fucilato in aula il salario minimo. Mentre al Consiglio degli Stati hanno respinto la cassa malati pubblica federale (così come in Ticino i loro omologhi cantonali hanno deciso di tagliare i sussidi di cassa malati). Terminato l’iter parlamentare entrambe le iniziative saranno sottoposte al voto del popolo. Che ne siamo certi saprà riconoscere chi davvero fa i suoi interessi.