l’associazione per la scuola pubblica del Cantone e dei comuni (ASPCC) prende posizione in merito alla notizia pubblicata in questi giorni della sentenza ormai cresciuta in giudicato del Tribunale amministrativo (TRAM) in merito al ricorso di un insegnante straniero che non accettava di essere stato escluso dai concorsi per la nomina e l’incarico di docenti per l’anno scolastico 2010/ 2011 in quanto non conosceva oltre all’italiano ulteriori due lingue nazionali.
La richiesta della conoscenza delle altre lingue nazionali dettata dalla volontà di preferire i candidati che sono cresciuti e hanno compiuto i loro studi in Ticino e che quindi conoscono meglio il nostro territorio la sua cultura le sue tradizioni e le sue peculiarità è stata ritenuta dal TRAM una misura decisamente inappropriata e sproporzionata che comporta una limitazione troppo severa della professione e discrimina in modo ingiustificato i candidati esterni ossia quelli che non hanno seguito la formazione scolastica in Ticino.
l’associazione ritiene un punto fermo la volontà di favorire i candidati residenti in Ticino espressa dall’autorità cantonale tramite i bandi di concorso. Alla luce della sentenza citata valuta che tale obiettivo possa comunque di fatto essere raggiunto attraverso una misura suggerita dal TRAM stesso in quanto la conoscenza delle lingue e anche ma soprattutto la conoscenza del territorio può «costituire un criterio di valutazione generale dell’idoneità del candidato e se del caso titolo preferenziale nell’ambito della selezione e scelta fra più partecipanti al concorso».
l’aSPCC valuta però importante che tale norma venga codificata al più presto alfine di evitare che la stessa diventi occasione di contestazione o che la sua applicazione o meno possa essere causa di arbitrio.
Bellinzona/Genestrerio 16 dicembre 2010