Ieri il fronte del NO all’iniziativa per imposte eque ha sostenuto davanti alla stampa che l’iniziativa farebbe aumentare la pressione fiscale sui ricchi e sul ceto medio. Si tratta di una falsità bella e buona smentita dal testo letterale dell’articolo costituzionale su cui andremo a votare che prevede non un aumento di imposte ma un’aliquota minima per le imposte delle persone facoltose. Il concetto dell’iniziativa non è quello di aumentare la pressione fiscale ma di stabilire un parametro minimo al di sotto del quale la concorrenza diventa sleale e quindi non è ammessa.
La stragrande maggioranza dei Cantoni tra cui il Ticino già oggi rispetta questa aliquota minima per cui non è vero che l’iniziativa porterà ad aumenti di imposte. Anzi vi è ancora lo spazio per una riduzione delle aliquote fino al minimo proposto.
l’iniziativa avrà invece effetti per i piccoli Cantoni che giocano con la concorrenza fiscale e che usano i servizi costosi dei poli cittadini loro vicini (Obvaldo Nidvaldo Zugo Svitto Uri Appenzello).
In democrazia si può essere contrari ma non si possono raccontare bugie quando si è a corto di argomenti.