Pierre-Yves Maillard, già consigliere di Stato e oggi «senatore» di Vaud, in una conferenza a Bellinzona ha spiegato in modo pittoresco il grande successo della riforma che ha limitato nel suo cantone l’incidenza del premio assicurazione malattia al 10% del reddito.
Il nostro Cantone – racconta Maillard – aveva due opzioni per sgravare la popolazione dagli oneri fiscali: ridurre l’imposta progressiva sul reddito oppure ridurre l’«imposta sulla salute» identica per ricchi e poveri.
Imposta sulla salute? Sì, di questo si tratta anche se viene chiamata beffardamente «premio»: un tributo obbligatorio, incassato da privati autorizzati dallo Stato per finanziare prestazioni sanitarie da esso stabilite.
Nel primo caso, imposta sul reddito, la logica dello sgravio (per esempio di 100 milioni di franchi) sarebbe stata così: il Consiglio di Stato porta centomila biglietti da 1.000 franchi nella piazza centrale di Losanna e convoca la popolazione; esclude dalla convocazione le persone più povere (circa il 20%); quelle convocate devono presentare la loro dichiarazione dei redditi; più il loro reddito è elevato, più possono prendere un numero elevato di biglietti.
Nel secondo caso, imposta sulla salute uguale per tutti, fra i convocati sono esclusi i cittadini più benestanti; i convocati presentano la dichiarazione del reddito; più esso è modesto, più è elevato il numero di biglietti da 1.000 che possono prendere. In Ticino, il prossimo 28 settembre, potremo scegliere fra i due metodi. La Lega dei Ticinesi (partito della «gente»?) propone il primo: ridurre le imposte sul reddito permettendo la deduzione dall’imponibile non solo dei «premi» obbligatori, ma anche di quelli delle complementari e persino degli interessi sui risparmi, che c’entrano come cavoli a merenda. Chi più ha, più riceverà: pioverà sul bagnato per circa 100 milioni di franchi che i contribuenti incasseranno proporzionalmente alla loro ricchezza.
Il PS propone il secondo: ridurre di 300 milioni in tutto l’imposta sulla salute riportandola al 10% al massimo del reddito disponibile. Più i redditi sono modesti, e quindi più l’imposta sulla salute supera il 10% del reddito, più la riduzione sarà importante. Finanziata come? Senza aumentare le imposte di un franco: la somma dell’imposta sulla salute e di quella progressiva sul reddito rimane invariata. Si modifica solo il peso delle due imposte: quella progressiva secondo la ricchezza aumenta, quella per testa che incide molto di più sui redditi modesti diminuisce.
Da notare che oggi la seconda è più importante della prima: in Ticino il totale dei «premi» (imposta sulla salute) ammonta a circa 1,7 miliardi di franchi; il totale dell’imposta cantonale sul reddito a circa 1 miliardo.
A voi la scelta, a me sembra evidente…
Martino Rossi, economista
articolo apparso l’11 settembre 2025 sul CdT