L’articolo apparso su laRegione ‘Basta disinformazione: ecco cifre e dati reali’, nel quale il direttore del Campofelice Simone Patelli esprime il suo punto di vista e nel quale vengo citato, merita una risposta. Iniziamo con le basi legali: il Piano Direttore, scheda 7, recita: “La pubblica fruizione dei laghi e delle rive lacustri deve essere garantita e potenziata mediante l’incremento delle aree pubbliche a lago. In particolare è necessario: a. recuperare le aree demaniali secondo il nuovo criterio di limite demaniale: Verbano 194,5 m.s.l.m.; b. tutelare, consolidare e ampliare le aree da destinare allo svago e al tempo libero; c. predisporre passeggiate e sentieri a lago; d. coordinare le attività di campeggi e lidi a lago con la pubblica fruizione della riva;…”. Poi il passaggio è inserito nel Piano regolatore in vigore di Tenero-Contra come pure nel Programma d’agglomerato, scheda M.L. 3.2 (codice Are 5113.2.054) orizzonte di realizzazione 20282031. Quindi un progetto solidamente ancorato nelle normative pianificatorie, riconoscendo la sua valenza di “attrattiva turistica”.
Nelle sue considerazioni Patelli elenca le superfici che in inverno vengono messe a disposizione: campeggi 25mila metri quadrati, Confederazione seimila, e Comune (grazie!) 8’800. Praticamente 7 campi da calcio! In realtà il sentiero si snoda in gran parte su superficie demaniale (quota metri 194,5) salvo laddove nel passato sono stati innalzati i livelli della spiaggia. A Piano regolatore ha una larghezza di 3 metri, se calcoliamo una lunghezza di 1’500 metri siamo a 4’500 metri quadrati, lontanissimo dai quasi 40mila di Patelli. Sarebbero queste “le cifre e dati che contano”? Per me contano le cifre ufficiali del catasto Rdpp del Cantone. Quanto ai pernottamenti, secondo Patelli: 800mila nei campeggi e 150mila al Cst dove si aggiungono 438mila “utilizzatori quotidiani” (media 1’202 al giorno!). Ci si chiede in che misura questi quasi un milione di pernottamenti sparirebbero con la presenza di un sentiero? Ci risulta che al camping Delta a Locarno, davanti al quale il lago è fruibile tutto l’anno, i clienti non manchino.
Ma quasi un milione di pernottamenti concentrati nel comparto sul lago a sud della A13, nei mesi estivi, dovrebbero destare qualche interrogativo a livello di “costante attenzione al territorio, all’ecologia e allo sviluppo sostenibile”, come richiamato da Patelli. Sicuramente l’ente pubblico deve dimensionare alcune sue strutture (depuratore, acquedotto) per questi picchi stagionali, e questo costa. Senza contare il traffico, code e inquinamento che questo turismo di massa dei campeggi genera. Sull’indotto economico faccio notare che Tenero ha il moltiplicatore ben 14 punti più della media ticinese: il più elevato di tutti i Comuni lacustri del cantone. Il centro di Tenero è in grandi difficoltà. Quanto alla sicurezza Patelli parla di “attività soggette alla legge… Un accesso libero e continuo creerebbe evidenti difficoltà nel garantire la sicurezza”: è dimostrato nel periodo invernale che con due campeggi aperti non ci sono problemi.
Concludendo: non voglio entrare nel tema “costruzioni abusive sul suolo demaniale”, la questione è stata sottoposta tramite interrogazione interpartitica al Consiglio di Stato, che valuterà di docce costruite nel 1963 sulla spiaggia, di licenze edilizie concesse nel 1985 “rinfrescate” nel 2024 e altro. Per quanto concerne l’orribile inferriata stile “apartheid” al confine con il Bagno pubblico, secondo Patelli questa è stata “con il tempo, ridotta di dimensioni”: vero, è stata accorciata di 10 metri ma solo dopo la mia segnalazione al Cantone del 4 aprile scorso. Seppur ridimensionata rimane, e in parte ancora nel lago (sic). Per qualsiasi banale recinzione ci vuole una licenza edilizia, per questa in zona di protezione delle rive e nel lago nulla! Un pugno nell’occhio indegno di uno Stato di diritto e di un Cantone turistico che vive del suo paesaggio. Non è reiterando frottole e abusi che si arriva a un dialogo e a una soluzione.
Articolo di Bruno Storni apparso su La Regione il 13 maggio