Grazie a innumerevoli volontari, è stato possibile raccogliere la nuova Iniziativa per multinazionali responsabili in soli 14 giorni. Un successo incredibile che mostra quanto sia ampio il sostegno all’Iniziativa, che chiede un’ovvietà! Insieme possiamo garantire che multinazionali come Glencore debbano finalmente rispondere delle proprie azioni se violano i diritti umani o distruggono l’ambiente.
Un approccio coordinato a livello internazionale
29 novembre 2020, dopo mesi di intensa campagna, 50.7% di voti favorevoli, ben 54.2% di Sì in Ticino… ma la prima Iniziativa per multinazionali responsabili è comunque stata respinta a causa della mancata maggioranza dei Cantoni. Un giorno che ancora oggi mi lascia l’amaro in bocca.
Come dimostrerà anche l’analisi post-voto, uno degli argomenti che ha fatto breccia tra le persone scettiche era il timore che la Svizzera avrebbe introdotto regole di responsabilità aziendale “uniche a livello globale”, con un atteggiamento da “primi della classe”. Durante la campagna, il Consiglio federale aveva promesso di adottare un approccio “armonizzato a livello internazionale” e di adoperarsi per creare “pari condizioni” per le aziende in Svizzera e nell’UE. Da allora sono successe molte cose a livello internazionale: Paesi come la Germania, la Francia e la Norvegia si sono dotati di leggi sulla responsabilità d’impresa e l’Unione Europea ha adottato quest’anno norme standardizzate che saranno presto applicate in tutti gli Stati membri. Le leggi sulla responsabilità d’impresa sono quindi state introdotte in tutta Europa, tranne che in Svizzera. Qui la discussione politica non ha fatto progressi: per questo motivo abbiamo deciso di lanciare nuovamente un’iniziativa per sbloccare finalmente il dossier.
Una problematica tuttora attuale. Ancora oggi, infatti, le multinazionali con sede in Svizzera continuano a violare i diritti umani e gli standard ambientali: che si tratti di una miniera della Glencore in Perù che sta avvelenando un’intera regione, di raffinerie d’oro come la MKS Pamp che importano in Svizzera oro problematico, della società ginevrina di commercio di metalli IXM che si lascia dietro circa 300’000 tonnellate di rifiuti altamente tossici in Namibia, o di alcune aziende di cioccolato che traggono profitto dal lavoro minorile. Questi sono solo alcuni dei tanti esempi che dimostrano l’irresponsabilità di certe multinazionali con sede in Svizzera nel fare affari in tutto il mondo. L’Iniziativa per multinazionali responsabili mira a porre fine a queste pratiche commerciali vergognose.
Cosa chiede l’Iniziativa
L’Iniziativa, che riprende i principali punti del testo del 2020 e della Direttiva europea, si può riassumere in tre punti:
• Attraverso un dovere di diligenza basato sul rischio, multinazionali come Glencore devono garantire che le loro filiali estere non facciano ricorso al lavoro minorile, o che le acque reflue tossiche vengano smaltite correttamente invece di essere semplicemente scaricate nel fiume più vicino. Gli obblighi valgono per le multinazionali con almeno 1000 dipendenti e 450 milioni di cifra d’affari nonché per le grandi imprese che operano in settori che comportano rischi elevati; non si applicano
invece alle PMI o ai fornitori.
• Una vigilanza indipendente controllerà se le multinazionali rispettano il loro dovere di diligenza. In caso contrario, può ordinare la cessazione dell’attività dannosa e la bonifica e infliggere anche pesanti multe.
• Le persone colpite devono anche avere la possibilità di chiedere un risarcimento a multinazionali come Glencore per i danni subiti. Per questa ragione, l’iniziativa chiede che le multinazionali debbano rispondere davanti a un tribunale civile svizzero per i danni che esse o le loro filiali causano.
Raccolta firme da record
Grazie all’aiuto di innumerevoli volontari che hanno raccolto firme nelle piazze di ogni angolo della Svizzera e tra la propria cerchia di conoscenze, è stato possibile raccogliere ben oltre le 100’000 firme necessarie in soli 14 giorni! Un risultato incredibile che mostra ancora una volta quanto sia ampio il sostegno a questa iniziativa. La strada è però ancora lunga e in salita: conosciamo i tempi della democrazia diretta e anche il potere della lobby delle multinazionali non è sottovalutare. Se non dovesse essere possibile trovare un accordo in parlamento, sarà necessario andare nuovamente al voto: per poter vincere sia la maggioranza popolare che quella dei Cantoni, dobbiamo continuare a mostrare la nostra presenza. Ordina ora una bandiera per il tuo balcone oppure un triangolo per la tua bicicletta: insieme coloriamo la Svizzera di arancione! Ordinazioni gratuite al seguente sito web: www.multinazionali-responsabili.ch/materiale.
Articolo di Laura Riget apparso su i Quaderni Alternativi, n. 53. 4 febbraio 2025