VALLEMAGGIA, PEREQUAZIONE E CLIMA

La decisione del Consiglio federale (CF) di stanziare 7,5 milioni per sussidiare la Vallemaggia ha sollevato in Ticino un polverone riaprendo la discussione sulla perequazione finanziaria che ci vede da sempre tra i non o poco beneficiari.

Il CF spiega che il sussidio stanziato come credito aggiuntivo per misure immediate e di ripristino delle opere di protezione si basa sulla «Legge sulla sistemazione dei corsi d’acqua» e la «Legge forestale». Il costo totale dei danni stimato e fornito dal Cantone è sussidiabile al 35%. Il CF non ha ritenuto andare oltre tramite Legge speciale.

Trattamento che il CF ha applicato agli altri Cantoni, GR, VS e BE, che hanno subito danni analoghi. Vero è che questi Cantoni beneficiano di versamenti perequativi nettamente superiori ai nostri. Per il 2025 il Canton Berna incassa 1.433 milioni, Vallese 877, Grigioni 269, mentre il Ticino solo 106 milioni. Anche qui la Confederazione si basa su collaudate regole, quelle della Nuova Perequazione Finanziaria e dei Compiti (NPFC) in vigore dal 2008. NPFC che regolarmente viene verificata a completa soddisfazione di Confederazione e stragrande maggioranza dei Cantoni. Cifre che però generano una percezione di disparità. Lo avevo segnalato nel 2013 tramite mozione al Consiglio di Stato (CdS), allora Berna incassava 1.162 milioni, Vallese 524, Ticino 23.

Nella mozione sollecitavo il CdS ad analizzare e attivarsi, segnalando l’eccessivo peso sulle risorse finanziarie delle imposte alla fonte dagli stipendi dei frontalieri e l’impossibilità del nostro Cantone periferico e isolato di beneficiare delle collaborazioni intercantonali ipotizzate nella NPFC. Rispondendo alla mozione il CdS affermava che non era possibile concludere che il Ticino fosse sistematicamente penalizzato, ma che si impegnava a rivendicare riforme al sistema concludendo che la mozione risultava accolta nel merito e già realizzata nella pratica.

Ora, a 11 anni di distanza, la situazione non è cambiata molto, si conferma quanto segnalato nella mozione, in particolare il peso fiscale degli stipendi dei frontalieri che porta la NPFC a classificare le risorse finanziare del Cantone vicino alla media svizzera.

Da notare che, dal 2008, con l’adozione della NPFC la Confederazione finanzia separatamente ai Cantoni gli investimenti per il traffico negli agglomerati urbani tramite lo strumento dei Programmi d’Agglomerato e qui vediamo che il Ticino non brilla per intraprendenza, in media portiamo a casa (pro capite) metà della media svizzera, anzi, come nel caso della Galleria di Moscia, si rinuncia perfino a chiedere il sussidio (poi corretto su mia iniziativa dalle Camere).

Per concludere con la Vallemaggia, vista la crescente frequenza e intensità di situazioni meteo estreme dovute a cambiamenti climatici e conseguenti pesanti danni, la questione finanziaria si risolve con un fondo catastrofi naturali come da mozione Regazzi, possibilmente alimentato tramite tassa CO2 su tutti i vettori fossili.

Articolo di Bruno Storni apparso su Corriere del Ticino del 2 gennaio.

 

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