Il disastro ambientale in Mesolcina, oltre a essere costato vite umane e aver devastato la frazione di Sorte, ha portato via un bel tratto di A13 proprio all’inizio dell’annuale esodo vacanziero Nord-Sud che intasa sia la A13 che la A2. L’Ustra sicuramente metterà in campo tutto quanto possibile per ripristinare l’asse stradale al più presto, come fecero le Ffs quando un analogo evento nell’agosto 1987 nel Canton Uri distrusse un lungo tratto ferroviario. Le immagini dell’A13 distrutta dalla Moesa sono simili a quelle della ferrovia del Gottardo del 1987: al posto di binari penzolanti in aria per centinaia di metri accanto alla Reuss vediamo questa volta che a penzolare sono i guidovia autostradali che hanno resistito alla furia della Moesa. L’Ustra indica in tre-quattro settimane i tempi minimi per ripristinare la strada, tempi durante i quali il San Gottardo dovrà assorbire anche buona parte del traffico dell’A13 dove in luglio in media transitano 12’000 veicoli al giorno con punte il fine settimana di 24’000.
A luglio il San Gottardo è in saturazione con una media di 26’000 veicoli al giorno e una punta di 36’000: sarà difficile farci passare molto del traffico dell’A13. Il tutto in un momento che vede grandi cantieri sull’infrastruttura ferroviaria in Europa, ad esempio la Domodossola-Milano chiusa per tre mesi dall’8 giugno e che ha già provocato deviazioni di treni merci via Gottardo, dove fino a settembre avremo solo una canna della galleria di base in esercizio. Dal 9 al 30 agosto chiude completamente la linea del Sempione per lavori tra Iselle e Domodossola, ma speriamo che allora l’A13 sia di nuovo in esercizio.
Caricare sui treni una parte dei circa 350 camion al giorno che transitava sull’A13 richiederebbe la riattivazione del servizio ferroviario da Bioggio soppresso nel 2018 (ammesso che si trovi il materiale rotabile) e, considerando il traffico deviato dal Sempione, che ci siano ancora tracce libere sufficienti sui binari al Gottardo. Tracce libere che potrebbero servire per aumentare l’offerta per passeggeri.
Ma oltre al Sempione semichiuso alle merci (è aperta la Domodossola-Borgomanero-Novara), chiuderanno anche diverse altre tratte ferroviarie, fortunatamente solo ad agosto, per esempio tra la Svizzera e l’Austria BuchsFeldkirch, in Germania tra Baden-Baden e Rastatt, tra Zurigo e Stoccarda (la lista non è esaustiva). In Svizzera si lavora alla galleria dell’Hauenstein e last but not least la linea ferroviaria Torino-Lione è chiusa dallo scorso agosto per uno scoscendimento. Mentre a livello strade l’Austria ha chiuso per tutta l’estate per manutenzione il Tunnel dell’Arlberg con conseguente dirottamento del traffico in parte via A2 San Gottardo.
Paesi confinanti dunque con molti cantieri ferroviari avviati nel periodo estivo per non ostacolare i viaggiatori pendolari e scolastici, cantieri necessari per i ritardi nella manutenzione che si cerca di recuperare con chiusure totali estive che penalizzano il traffico dei vacanzieri. Una situazione che a breve non facilita il necessario trasferimento dalla strada alla ferrovia del traffico turistico. Un obiettivo al quale dobbiamo comunque puntare se vogliamo finalmente sgravare gli assi stradali dagli ingorghi di vacanzieri, quanto mai necessario già adesso e non solo per quanto accaduto in Mesolcina.
Articolo di Bruno Storni, Consigliere nazionale, apparso su laRegione del 25 giugno 2024