Una cosa che mi rattrista del modo di far politica oggi è che i dati oggettivi sembrano essere considerati quasi trascurabili rispetto alle decisioni da prendere. Di fronte alla votazione del 9 giugno sulla riforma fiscale credo importante che le cittadine e i cittadini non si fidino delle promesse che vengono fatte luccicare ai loro occhi, ma si chiedano se i ripetuti sgravi fiscali fatti negli anni abbiano avuto un impatto significativo sulle loro finanze, cioè se si siano accorti di aver avuto più soldi in tasca grazie agli sgravi fiscali.
Sgravi fiscali che non sono costati poco visto che le entrate nelle casse pubbliche sono diminuite, negli ultimi 8 anni, di 168,5 milioni di franchi. Una cifra superiore rispetto al deficit di 122 milioni di franchi accettato dal Gran Consiglio con il Preventivo 2024 che ha prodotto tagli dolorosi per tutti.
Beh, care concittadine e cari concittadini, o vi siete accorti di essere diventati un po’ più ricchi o sareste un po’ ingenui nel credere che questo modo di proporre sgravi fiscali per poi proporre tagli importanti ai servizi e alle prestazioni, siano scelte fatte a favore della maggioranza di voi! Del resto se non vi siete accorti fin qui di avere più soldi in tasca vi accorgerete presto delle conseguenze delle decisioni prese con il Preventivo 2024. Sono infatti stati decisi tagli alle case anziani, agli istituti per invalidi, ai centri per minorenni in difficoltà, il che si tradurrà o in maggiori costi per avere gli stessi servizi o, a parità di costi, in una minor qualità del servizio offerto. Sono anche stati tagliati i salari degli impiegati pubblici (cioè dei dipendenti del più grande datore di lavoro del Ticino, lo Stato) con conseguenze sulla loro capacità di spesa e quindi sull’economia cantonale, negando il riconoscimento del rincaro e proponendo 400.- franchi più due giorni di vacanza che si tradurranno in una diminuzione dei servizi per tutti, anche per i nostri bambini e giovani con la soppressione di 2 giorni di scuola come se degli stessi si potesse farne a meno.
A questo si aggiunge che su 10 persone che andranno in pensione 8 verranno rimpiazzate, mentre 2 no e questo da qui in avanti. Lascio a voi immaginare le conseguenze di queste scelte nel tempo! Il tutto per «inventarsi » le risorse per fare i tagli fiscali a favore dei più ricchi (con un imponibile da 300.000 CHF in su) perché restino in Ticino (quando in realtà le cifre dimostrano che già oggi restano qui), una riforma che costerà, a regime, 96 milioni a Cantone e Comuni. Una riforma a favore dei super ricchi, con solo qualche briciola per tutti gli altri. Insomma se, dopo le vostre riflessioni, vi sembra di essere diventati più ricchi negli anni votate come volete. Ma se così non fosse depositate un bel NO nell’urna sulla riforma fiscale.
Articolo di Anna Biscossa, pubblicato sul Corriere del Ticino del 23 maggio 2024