Pur essendo contrari al decreto di raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2025, di fronte alla decisione del Popolo eravamo pronti a fare la nostra parte. Ma 11 milioni di risparmi a carico esclusivo delle strutture e servizi a sostegno delle persone con disabilità sui 134 milioni in totale sembrano davvero troppi. Un’assurdità. Davvero non c’erano altri margini altrove?
Si tratta di un taglio di quasi il 10% rispetto ai contributi versati annualmente a strutture no-profit che si occupano di sostenere e accompagnare migliaia di persone con disabilità e le loro famiglie in Ticino.
Il Popolo si diceva. È lecito chiedersi se votando il famoso Decreto Morisoli le cittadine e i cittadini s’immaginavano che tra tutte le voci di spesa, lo Stato si sarebbe accanito proprio su questo settore. Probabilmente in troppi hanno creduto a chi aveva promesso che il settore socio-sanitario non sarebbe stato toccato e che i margini erano altrove. Che non ci sarebbe stato bisogno di colpire le persone più fragili.
E invece eccoci qui. Con tutte le nuove iniziative – programmate e concordate con il Cantone da tempo per rispondere all’evoluzione dei bisogni – bloccate per almeno quattro anni e con un risparmio di 2.7 milioni per il 2024 che aumenterà gradualmente fino a 6.8 milioni annuali nel 2027.
Ciò significa, nel concreto, che non sarà possibile garantire delle risposte adeguate all’invecchiamento delle persone con disabilità che fortunatamente hanno una speranza di vita enormemente maggiore rispetto a solo qualche decennio fa.
Ciò significa che la settantina di famiglie con un figlio con una diagnosi di autismo in attesa di un intervento terapeutico non potranno sperare di poter far capo a un servizio specialistico in tempi rapidi.
Ciò significa che l’emergere di sempre più situazioni di giovani e giovanissimi con importanti disturbi psichici che necessitano di interventi mirati e intensivi per poter trovare una certa autonomia abitativa e lavorativa rimarranno senza una presa a carico costante.
Sempre il Popolo, nell’ottobre 2022 aveva accolto con il risultato record dell’86.2% un nuovo articolo costituzionale che cita: “Il Cantone e i Comuni tengono conto dei bisogni specifici delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Essi adottano le necessarie misure per assicurare la loro autonomia e per favorire la loro inclusione sociale, formativa, professionale, politica, sportiva e culturale, come pure il loro sviluppo in seno alla famiglia.”
Ma in questo caso, la voce del Popolo è stata ignorata dal Consiglio di Stato.
Articolo di Danilo Forini candidato al Consiglio nazionale, apparso su tio, 19 ottobre 2023