Parliamo di agricoltura in città

Il sostegno finanziario all’agricoltura, tramite i contributi federali, deriva da una scelta politica e non, per una volta, da una scelta economica

Di fatto, se si guardasse unicamente l’efficienza economica del settore primario la scelta più logica (dal punto di vista monetario, ovviamente) sarebbe quella di togliere i contributi e vedere chi sopravvive (probabilmente sparirebbero la maggior parte delle aziende agricole e si svilupperebbe una produzione industriale). L’agricoltura è però un settore che crea un enorme valore aggiunto attraverso servizi difficilmente monetizzabili. Ricordare a coloro che vivono distanti dalla realtà agricola quali sono questi servizi è fondamentale in quanto è la volontà popolare che permette all’agricoltura di esistere.

Quali sono dunque i servizi? Innanzitutto, vi è la produzione di derrate alimentari e di prodotti d’eccellenza che valorizzano il nostro territorio. Produrre localmente gli alimenti non è solo per avere una produzione a km 0, ma anche per garantire dei prodotti sani e rispettosi della biodiversità e del benessere degli animali. Un altro servizio è il mantenimento del paesaggio con la fienagione e la cura dei boschi; senza questo lavoro si avrebbero delle zone inselvatichite e dei pascoli non curati con conseguente perdita di biodiversità. Questi servizi non vanno solo ad appannaggio di chi vive in zone rurali, anzi: è proprio

perché concernono tutte e tutti che è fondamentale continuare a sensibilizzare. Avere a disposizione del cibo sano, locale e sostenibile serve a tutte e tutti, per poter consumare in maniera responsabile. Avere dei territori ben curati, serve al turismo e a chi ci vive. Avere delle zone rurali abitate serve ad avere un territorio popolato in maniera efficace.

I problemi sono sempre maggiori: il reddito basso, l’impossibilità di sopravvivere senza i contributi, la precarietà delle piccole aziende, la situazione vulnerabile delle donne contadine, la difficoltà ad affrontare sempre nuove sfide, come la presenza del lupo, il cambiamento climatico o la modernizzazione che rischia di lasciare indietro una parte di

agricoltrici e agricoltori. Tutte queste problematiche vanno risolte, non solo per l’agricoltrice e l’agricoltore, ma per tutte le cittadine e tutti i cittadini che trarranno solo vantaggi dall’a- vere un’agricoltura più solida, sostenibile e ancorata al proprio territorio

Articolo di Alice Ambrosetti apparso sul NOI di settembre

Beitrag teilen:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Animation laden...Animation laden...Animation laden...

Newsfeed