Dopo il grave incidente ferroviario al Gottardo politici e media cantonali a gran voce denunciano pesanti disagi e l’isolamento del Cantone dalla Madre Patria, senza alcuna analisi seria sulla reale situazione riguardo ai collegamenti sostitutivi. Ebbene l’offerta Ffs via linea panoramica con elettrotreni moderni ammonta a 46 corse al giorno per direzione, nelle ore di punta 3 collegamenti/direzione, nelle altre 2. Un elettrotreno Giruno in doppia composizione ha 800 posti seduti, un Icn offre 940 posti, l’Etr 610 ha 860 posti, il Traverso 720 posti. Nelle 11 ore di punta le Ffs con treni in doppia composizione arrivano a un massimo di circa 4’800 posti seduti.
Calcolando una media di una composizione e mezza per collegamento arriviamo a 27’600 posti per direzione al giorno: in totale giornalmente fino a circa 55’000 posti seduti a disposizione per attraversare il Gottardo. Lo scorso anno transitavano al Gottardo 13’900 passeggeri al giorno, a Bellinzona 17’000 compresi i Tilo S10, S20.
Quanto ai convogli merci, la settimana di Ferragosto da sempre è la meno frequentata dell’anno con in media 60-70 treni al giorno al Gottardo e 30-35 al Sempione, che hanno una capacità attualmente di 192 rispettivamente 110 tracce merci al giorno, quindi un’occupazione tra Gottardo e Sempione del 30%, mentre la media annua sempre tra Gottardo e Sempione dell’occupazione delle tracce disponibili è attorno al 55%. Dal 24 agosto le Ffs offrono 110 tracce merci al giorno che è più o meno quanto transitava in media negli ultimi anni e che permetterebbe, se sfruttate bene, di trasportare oltre 20 milioni di tonnellate all’anno, cioè più del record del 2022 (19,2 milioni) quando il Gottardo aveva ripreso una bella fetta del traffico merci dalla linea Sempione/Lötschberg. Di conseguenza anche per le merci non c’è nessun razionamento dell’offerta, anzi siamo sopra i volumi precedenti.
Eppure nella repubblica dell’iperbole con gran cassa mediatica locale, purtroppo ripresa oltralpe, si grida allo scandalo: turisti che non arrivano più, danni all’economia che non può esportare e si esigono risarcimenti, situazione quasi da Catena della Solidarietà. A parte l’esagerata reazione contro le Ffs confrontate con uno dei più costosi incidenti da sempre, il risultato è che oltre Gottardo molti credono che il Ticino sia difficilmente raggiungibile, sicuramente non una gran promozione turistica o economica.
Chiaro, per i passeggeri il tragitto si allunga di un’ora, è seccante ma era così fino a otto anni fa: raccontiamo di tutto ma non che siamo isolati e che l’economia ticinese è in crisi. Prendiamo atto e ringraziamo le Ffs per la rapida reazione a garanzia dei collegamenti e le maestranze che stanno smantellando pesanti carcasse di vagoni in un gravemente danneggiato tunnel a temperature di 40 gradi.
Articolo di Bruno Storni apparso su La Regione il 25 agosto