È un voto finale che fa storia. Oggi il Parlamento ha approvato la revisione della legge sui reati sessuali. Insieme al movimento femminista, alle numerose persone colpite, le Donne Socialiste hanno lottato per anni nelle strade, nei media e in Parlamento per questa revisione della legge. Oggi ringraziamo tutte le ONG, i collettivi e le persone attiviste che hanno reso possibile questa revisione.
Il Consiglio degli Stati e il Consiglio nazionale hanno concordato un progetto di legge che migliora notevolmente la protezione dell’autodeterminazione sessuale. In primo luogo, la coercizione e la violenza non sono più un prerequisito per il riconoscimento dello stupro. Il rifiuto esplicito, implicito, verbale o non verbale (compreso lo stato di choc) è sufficiente a costituire uno stupro. In secondo luogo, la definizione di stupro è finalmente neutra dal punto di vista del genere e, in terzo luogo, la revisione prevede l’introduzione di un lavoro di sensibilizzazione per i condannati.
Tamara Funiciello, consigliera nazionale e copresidente di Donne Socialiste Svizzere, ci ricorda quanta strada abbiamo fatto: «Quattro anni fa, quando mi sono occupata per la prima volta in modo più approfondito del diritto penale sui reati sessuali, avevo poche speranze. Il Consiglio federale non vedeva la necessità di agire, i politici borghesi in Parlamento ancora meno. Oggi, insieme, abbiamo raggiunto un risultato incredibile!».
Anche se il Parlamento ha preso oggi una decisione storica, la legge sui reati sessuali è il risultato di un movimento femminista inarrestabile. Innumerevoli vittime hanno avuto il coraggio di chiedere pubblicamente giustizia. Consultori, ONG e collettivi femministi hanno condotto campagne, azioni e petizioni per attirare l’attenzione sul deplorevole stato delle cose, e innumerevoli persone si sono unite al movimento per un’effettiva protezione dell’autodeterminazione sessuale. Dobbiamo a tutti e tutte loro questa storica decisione.
«La legge sui reati sessuali è solo l’inizio», afferma Funiciello. “Seguiremo da vicino l’attuazione di questa legge e continueremo a lottare per una protezione completa ed efficace contro la violenza, per un finanziamento sostenibile dei centri di consulenza e delle case di accoglienza per le vittime e per una società in cui ogni persona sia libera e sicura».